Pubblicato il 21/10/2023
CRONACA
ph. Emma Famularo - 5B Classico Secusio

Caltagirone, l’on. Pietro Bartolo incontra le studentesse e gli studenti del Liceo Secusio: ed è subito feeling



Bartolo ha raccontato, a dieci anni di distanza, l’esperienza di quei giorni drammatici al Pronto Soccorso di Lampedusa. Un’ora, in cui le sue parole, corredate da immagini, sono state pietre che grondavano lacrime e sangue. E che hanno toccato nel profondo l’uditorio, che ha ascoltato in un silenzio attento e commosso, mentre le lacrime scendevano silenziose dagli occhi di qualcuno. Si è stabilito da subito un feeling di emozioni e sentimenti condivisi tra il relatore e il suo giovane pubblico.

di Giacomo Belvedere

«Sunt lacrimae rerum et mentem mortalia tangunt» (Eneide, I, 462). Ci sono le lacrime delle cose e le sofferenze umane toccano il cuore, scrive il poeta Virgilio. Ieri, 20 ottobre, a 10 anni dal naufragio al largo di Lampedusa, che costò la vita a 368 migranti, si è tenuto, organizzato dal Liceo “Secusio” presso il Cine teatro Artanis di Caltagirone, nell’ambito di un progetto dei docenti del Dipartimento di  Lettere iniziato l’anno scorso, l’incontro dibattito “Dalla Memoria all’Accoglienza. Per una cultura dell'inclusione e un’etica di cittadinanza”. Ha dialogato con le studentesse e gli studenti l'on. Pietro Bartolo, oggi deputato europeo, allora il medico in prima fila nei soccorsi ai sopravvissuti del naufragio.


“Da Lampedusa a Strasburgo: un impegno che continua”: Bartolo ha raccontato l’esperienza di quei giorni drammatici al Pronto Soccorso di Lampedusa. Un’ora, in cui le sue parole, corredate da immagini, sono state pietre che grondavano lacrime e sangue. E che hanno toccato nel profondo l’uditorio, che ha ascoltato in un silenzio attento e commosso, mentre le lacrime scendevano silenziose dagli occhi di qualcuno. Si è stabilito da subito un feeling di emozioni e sentimenti condivisi tra il relatore e il suo giovane pubblico.

«Oggi a Caltagirone ho conosciuto una comunità preziosa, quella del Liceo Secusio – ha commentato, a incontro concluso, Bartolo sul suo profilo Instagram -, che su questi temi porta avanti un lavoro attento».

Dopo i saluti della dirigente scolastica Concetta Mancuso, il vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri ha invitato i giovani presenti a non farsi influenzare dalle narrazioni tossiche sul fenomeno migratorio. Nessuna invasione, nessun pericolo: solo fratelli sventurati che bussano perché si aprano le frontiere dei nostri cuori.

Dopo l’intervento dell’on. Bartolo, è stata la volta delle studentesse e degli studenti. «Mi sono emozionato – ha confessato Bartolo - ad ascoltare gli studenti e le studentesse che sono intervenuti e che hanno rappresentato attraverso  l’arte alcuni passi di “Lacrime di Sale”. Grazie a loro, alla dirigente scolastica Concetta Mancuso e a tutti i docenti che hanno contribuito a questa bellissima giornata».



Anastasia Fraggetta, della 3D Linguistico e Simone Giacchi della 4D Linguistico, hanno letto Non ci si può abituare, una riflessione sul libro “Lacrime di Sale”. Quindi Elisa Calandra, accompagnata al piano da Giada Barletta, della 5B Classico, ha letto una sua poesia. La classe 4E Linguistico ha donato a Bartolo un “libro”, realizzato con dei cartelloni, originale rilettura del libro di Bartolo. Quindi è stata la volta della classe 4A Artistico, che ha portato in scena un mini spettacolo di poesia, disegni luminosi e suono di chitarra. Federico Perspicace, della 3A Classico, ha offerto la sua riflessione sul tema dei migranti. Quindi è stato proiettato un video realizzato dalla 4C Classico, Xenìa, che ha mostrato come le radici dell’ospitalità dello straniero siano profonde nella cultura classica e nella poesia di Omero. Sofia Caristia, della 4C Classico, ha interpellato Bartolo sul senso dell'impegno politico oggi. Karol Fagone, Miriam Gazzano, Sara Ialuna della 4A linguistico, assieme a Marta Famularo della 3B Linguistico, hanno proposto un recital di poesie e testi  da loro composti. Anche Marika Italiano e Letizia Rotondo, della 4B Linguistico si sono cimentate nella lettura di testi poetici. Hanno concluso gli interventi gli ospiti del Progetto SAI/Siproimi MSNA, Sistema di Accoglienza e Integrazione per Minori Stranieri Non Accompagnati, presentati da Angela Ascanio: ragazzi, mamme, coppie, che hanno portato la loro testimonianza toccante.

Non poteva mancare, da parte della città della ceramica, un omaggio del Liceo Artistico all’ospite: un piatto in ceramica che riproduce un veliero, ripreso da uno dei decori che impreziosiscono i 142 gradini della Scala di Santa Maria del Monte, monumento simbolo della città.


«Grazie per la meravigliosa opportunità che oggi ci ha dato di poter ascoltare e di poter essere ascoltati da una persona che ha deciso di aiutare sempre il prossimo e di non essere indifferente alle atrocità che alcuni uomini compiono – dichiara Elisa Calandra, della 5B Classico, che ha letto un suo testo poetico -. Una giornata, che posso ammettere con certezza, ha segnato molti di noi  cambiando per sempre il nostro modi di vivere e di vedere la vita». «La giornata più toccante della mia vita», le fa eco Giada Barletta, che ha accompagnato la lettura della poesia di Elisa al piano. 


«È la realtà stessa che geme e si ribella. Viene alla mente il celebre verso del poeta Virgilio che evoca le lacrimevoli vicende umane». Così commenta i versi virgiliani papa Francesco. Eppure c'è chi ancora ha occhi per vedere e non vede; ha orecchie per sentire e non sente. E si volta dall’altra parte o – peggio – cerca di lucrare, agitando lo spettro della paura dello straniero, qualche voto in più. «Un giorno la Storia ci giudicherà – ha concluso Bartolo -. E i nostri nipoti ci chiederanno: "Come potevate non sapere?"».

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