Pubblicato il 04/02/2019
SOCIETÀ
ph. Manuela Scebba

Decreto Sicurezza, lettera aperta di Astra al Sindaco Ioppolo: “Garantiamo parità di diritti ai richiedenti asilo”



Nella lettera aperta al Sindaco di Caltagirone, agli Assessori della Giunta, al Presidente del Consiglio Comunale e ai Capigruppo del Consiglio Comunale, si chiede innanzitutto  di “deliberare e rendere operative le linee guida per l’iscrizione anagrafica dei soggetti senza fissa dimora e senza tetto, al fine di dare alla parola accoglienza un significato nuovo a partire dai territori e dagli enti locali. La cittadinanza è invitata ad un’assemblea  martedì  5 febbraio alle ore 18.00 nella sede di Astra in via Madonna della Via n.  5.


“A tre mesi dall’entrata in vigore del decreto e nonostante la chiarezza della disposizione, i richiedenti asilo continuano infatti ad essere ostacolati sia nell’esercizio di molti diritti fondamentali sia anche nell’accesso a servizi essenziali perché, pur nella titolarità di un permesso di soggiorno, sono privi di residenza. Impedire di fatto l’iscrizione ai centri per l’impiego o l’apertura di un conto in banca o ancora l’iscrizione del figlio alla scuola dell’infanzia o all’asilo nido finisce col diventare una forma di discriminazione ideologica nei confronti dei soli richiedenti asilo che non ha nulla a che vedere con la sicurezza”.


Il decreto nel mirino dell’associazione di Volontariato Astra di Caltagirone, che opera da oltre vent’anni nella città di Caltagirone, costruendo molteplici esperienze di solidarietà  attraverso lo Sportello Sociale e le attività in favore dei cittadini in difficoltà, degli immigrati, dei richiedenti asilo e dei rifugiati, è il Decreto Legge n. 113, convertito con modificazioni nella legge 1 dicembre 2018, n. 132, ed entrato in vigore lo scorso ottobre, meglio conosciuto come “Decreto Sicurezza” o “Decreto Salvini”, che contiene disposizioni urgenti in materia di protezione internazionale, immigrazione e sicurezza. Il Decreto smonta il sistema di accoglienza sul territorio degli Sprar, che sinora ha garantito forme più personalizzate di integrazione, suscitando numerose perpressità.


Per i volontari di Astra “le misure legislative hanno effetti pesantissimi sui migranti!”.  “Tali misure – spiega Astra - abbattono i diritti di difesa e le garanzie in materia di libertà personale, prevedono il prolungamento dei tempi di trattenimento nei Centri per il Rimpatrio e l’apertura di numerosi centri di detenzione, cancellano la protezione umanitaria, escludono dal registro dell’anagrafe i richiedenti asilo, espellono persone richiedenti asilo dai percorsi di inclusione già avviati, riducono drasticamente il sistema di accoglienza, gettano nell’irregolarità i migranti che il giorno prima erano regolarmente soggiornanti nel territorio, privandoli del permesso di soggiorno e costringendoli a sopravvivere per strada o utilizzando rifugi di fortuna. Tutto ciò rende queste persone sempre più fragili, più vulnerabili, più ricattabili e più esposte al rischio di diventare forza lavoro da sfruttare o, peggio ancora, un vivaio per la malavita”.


Per queste ragioni Astra ha deciso di non restare passiva spettatrice di ciò che sta accadendo e ha scritto una lettera aperta al Sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo, agli Assessori della Giunta, al Presidente del Consiglio Comunale di Caltagirone Massimo Alparone e ai Capigruppo del Consiglio Comunale di Caltagirone.

I Sindaci, gli assessori comunali e regionali e i ministri sono chiamati “ad emanare immediatamente, nell’ambito delle loro competenze, tutti i provvedimenti possibili utili a consentire la assoluta parità di diritti dei richiedenti asilo, nell’ambito della normativa vigente, e ad impartire istruzioni precise ai propri uffici circa il diritto del richiedente di accedere a tutti i servizi (pubblici e privati) erogabili sul territorio comunale (corsi di formazione, di istruzione, Centro per l’impiego, assistenza sociale, nidi, scuole, banche e quant’altro…), facendo applicare rigorosamente l’art. 5, co. 3 d.lgs 142/2015”.


Le richieste, in concreto, sono precise.

Si chiede innanzitutto  di deliberare e rendere operative le linee guida per l’iscrizione anagrafica dei soggetti senza fissa dimora e senza tetto, al fine di dare alla parola accoglienza un significato nuovo a partire dai territori e dagli enti locali. L’obiettivo è anche quello di non privare i cittadini stranieri, in possesso di permesso di soggiorno provvisorio rilasciato ai migranti richiedenti asilo, della possibilità di essere inseriti nello schedario della popolazione temporanea previsto dall’art. 32 del d.p.r.  223/1989 e di un indirizzo di residenza , quale minima misura di tutela dei loro diritti fondamentali anche ai fini della richiesta di permesso di soggiorno. L’indirizzo di residenza potrebbe coincidere con quello della scrivente Associazione che ha in locazione dal Comune una stanza del complesso ex OMNI di Caltagirone in Via Madonna della Via n. 5 e che si dichiara a disposizione ad espletare tale servizio. In tal modo si intende garantire l’accesso a tutti i servizi di assistenza socio sanitaria e ai programmi di inclusione socio lavorativa che l’amministrazione comunale realizza nella città.


Quindi una seconda richiesta: avviare un censimento di tutti gli immobili in disuso di proprietà pubblica sul territorio comunale affinché si possa valutare la possibilità di assegnazione diretta in autogestione , seguendo esperienze virtuose, per garantire la residenza e favorire il diritto all’uguaglianza formale e sostanziale. Ciò connoterebbe  la nostra città come Comune aperto, accogliente e solidale.

Astra invita la cittadinanza a un confronto aperto per costruire un percorso collettivo su tali questioni, partecipando ad un’assemblea martedì  5 febbraio alle ore 18.00 nella sede di Astra in via Madonna della Via n.  5.

Per sottoscrivere la lettera come soggetti singoli o collettivi scrivere a: 

associazioneastra@yahoo.it

QUI IL TESTO DELLA LETTERA


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