Pubblicato il 26/03/2019
AMBIENTE

Monreale, arrestato piromane: “Che mi interessa se si bruciano le persone!” - VIDEO



L'uomo, operaio del Servizio Antincendio dell’Azienda Foreste e Territorio della Regione Siciliana, insieme al figlio è ritenuto responsabile degli incendi che nell'estate 2017 devastarono i boschi di S. Martino delle Scale. Intercettato, mentre commenta: Che mi interessa se si bruciano le persone!”.


Nella mattina odierna, su delega della Procura della Repubblica di Palermo, i Carabinieri della Compagnia di Monreale, in esecuzione di un’ordinanza del G.I.P. presso il Tribunale di Palermo, hanno arrestato due persone, padre e figlio, poiché ritenute responsabili a vario titolo dei reati di furto pluri aggravato in continuazione e in concorso, peculato e incendio boschivo.


Si tratta di Pietro Cannarozzo, sessantaduenne, palermitano, operaio del Servizio Antincendio dell’Azienda Foreste e Territorio della Regione Siciliana e Angelo Cannarozzo, ventiseienne, palermitano.

Le indagini, svolte dai Carabinieri di Monreale sotto la direzione e il coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo, sono nate a seguito di una serie di gravissimi episodi incendiari, di matrice dolosa, che hanno interessato la zona boschiva dell’agro di Monreale tra il mese di giugno e i primi giorni di agosto del 2017.


Le risultanze hanno consentito di individuare Angelo Cannarozzo quale responsabile degli incendi del 18.06.2017, appiccato in Palermo nel vallone alle spalle della via Torrente d’Inverno che ha distrutto circa 5.000 mq di vegetazione, del 13, 17, e 25 luglio 2017, sviluppatisi in zona Piano Geli del Comune di Monreale, i quali hanno interessato diversi ettari di macchia mediterranea, richiedendo mirati e prolungati interventi per lo spegnimento delle fiamme. In particolare, l’incendio del 25 luglio è arrivato a minacciare le abitazioni presenti nell’area danneggiando altresì alcuni cavi elettrici con conseguente interruzione dell’erogazione di energia elettrica nella borgata.


Inoltre, è emerso anche che gli indagati hanno commesso una serie di furti, finalizzati all’accaparramento di materiale ferroso che poi veniva rivenduto, talvolta sottratto alle locali infrastrutture stradali senza alcuna remora per eventuali rischi per gli utenti delle strade. È altresì emerso come Angelo Cannarozzo si sia impossessato anche di una telecamera con relativi fili di rame, installata dalla P.G. per finalità investigative concernenti proprio gli incendi che avevano colpito l’agro monrealese. Dalle intercettazioni emerge l'assoluta indifferenza verso le conseguenze del suo gesto. A un  interlocutore che gli dice: Nun u vo capiri ca si bruciano i cristiani, ribatte freddamente: “che mi interessa ammia [Non lo vuoi capire che si bruciano le persone. Che mi interessa se si bruciano le persone!”].


Pietro Cannarozzo è stato trovato in possesso di diversi attrezzi agricoli (motoseghe e decespugliatori privati di matricole ed etichette identificative) di proprietà dell’Azienda Foreste e Territorio della Regione Siciliana, da lui sottratti approfittando del proprio incarico come operaio del Servizio Antincendio del predetto ente.

VIDEO



© RIPRODUZIONE RISERVATA


Commenta
Il tuo commento verrà pubblicato previa approvazione. Soltanto il nickname sarà visibile a tutti gli utenti.