Pubblicato il 29/04/2019
AMBIENTE

Comiso, cava abusiva in sito archeologico: danni inestimabili al patrimonio ambientale



Il sequestro della cava da parte dei carabinieri del NOE di Catania. Il materiale calcareo (calcarenite) estratto era destinato verosimilmente ad alimentare il ciclo del calcestruzzo e le attività edilizie del territorio siciliano.. Due persone denunciate. 

A conclusione di una mirata attività ispettiva nel settore delle attività estrattive, pianificata a livello nazionale del Comando Carabinieri Tutela Ambientale, i Carabinieri del NOE di Catania, coadiuvati da personale del 12° Elinucleo Carabinieri Elicotteristi e da militari della Stazione di Comiso, hanno eseguito accesso all'interno di una vasta area ubicata nelle campagne di Comiso (RG), ove è stata riscontrata ed interrotta attività di estrazione, vagliatura e trasporto di materiale calcareo (calcarenite), destinato verosimilmente ad alimentare il ciclo del calcestruzzo e le attività edilizie del territorio siciliano.

La cava, sita in unarea sottoposta a vincolo archeologico apposto dalla regione siciliana  assessorato ai beni culturali, secondo le prime stime è risultata avere un'estensione di ben 90.000,00 mq. e profonda, in alcuni punti, oltre 20 m. rispetto al piano originario.

Nel corso delle operazioni ispettive, sono stati sottoposti a controllo e bloccati alcuni autocarri, un escavatore cingolato munito di martello pneumatico, una pala gommata da cava, intenti ad effettuare operazioni di estrazione che, da verifiche documentali, venivano condotte in maniera totalmente abusiva, in assenza di qualsiasi autorizzazione in materia.

Gli automezzi, una griglia di vagliatura nonché un quantitativo di centinaia di migliaia di mc di materiale precedentemente estratto (non meglio stimabile), pronto per la commercializzazione, del valore complessivo di oltre 1 milione di euro, sono statis sottopostia sequestro.

Il provvedimento è stato convalidato dal G.I.P. del Tribunale di Ragusa su parallela richiesta da parte del Magistrato titolare del fascicolo di indagine.

Il Danno al patrimonio ambientale, per l'ingente quantitativo di materiale estratto e l'irreversibile compromissione della matrice suolo, risulta non calcolabile. 

I responsabili delle abusive attività estrattive di un'azienda del luogo, sono stati segnalati allAutorità Giudiziaria per inquinamento ambientale aggravato, esecuzione di opere su beni con vincolo paesaggistico senza la prescritta autorizzazione nonché di deturpamento e distruzione di bellezze naturali.

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