Pubblicato il 28/06/2019
CRONACA

Blitz della Digos all’Università di Catania: sospesi il rettore e 9 docenti per concorsi truccati



Secondo gli inquirenti sarebbero 27 i concorsi truccati: 17 per professore ordinario, 4 per professore associato, 6 per ricercatore. L’inchiesta si estende ad altri Atenei italiani: 40 gli indagati coinvolti nell’ inchiesta. Chi non ci stava era punito con ritardi nella progressione in carriera o esclusioni da ogni valutazione oggettiva del proprio curriculum scientifico.  


È bufera giudiziaria quella che si è abbattuta oggi sull’Università di Catania. Sospesi dall’esercizio di un pubblico ufficio il rettore Francesco Basile e altri 9 docenti, tutti ritenuti responsabili dalla Procura etnea di associazione a delinquere nonché, a vario titolo, di corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, corruzione per l’esercizio della funzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, falsità ideologica e materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, abuso d’ufficio e truffa aggravata.


 GLI INDAGATI - L’ordinanza applicativa della misura interdittiva è stata eseguita stamane dalla Digos  su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania a carico del Rettore dell’Università di Catania, Francesco Basile; del past Rettore, Giacomo Pignataro; del Prorettore Giancarlo Magnano San Lio; dell’ex Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Giuseppe Barone, detto Uccio; del Direttore del Dipartimento di Economia e Impresa, Michela Maria Bernadetta Cavallaro; del Direttore del Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche, Filippo Drago; del Direttore del Dipartimento di Matematica e Informatica, Giovanni Gallo; del Direttore del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, Carmelo Giovanni Monaco; del Direttore del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Catania, Roberto Pennisi; del Presidente del coordinamento della Facoltà di Medicina, Giuseppe Sessa.

Il provvedimento interdittivo è stato emesso sulla base di indagini coordinate dalla Procura Distrettuale di Catania ed eseguite dalla D.I.G.O.S. - Sezione Investigativa – dal giugno 2016 al marzo 2018. Sono altresì in corso 41 perquisizioni anche nei confronti di ulteriori indagati.


27 CONCORSI TRUCCATI - Secondo la Procura etnea ci sarebbe stata “un’associazione a delinquere, con a capo il Rettore dell’Università di Catania Francesco Basile e di cui è promotore il suo predecessore Giacomo Pignataro, finalizzata a commettere un numero indeterminato di reati fine volti ad alterare il naturale esito dei bandi di concorso”.

Nel mirino degli inquirenti i concorsi per il conferimento degli assegni, delle borse e dei dottorati di ricerca; per l’assunzione del personale tecnico-amministrativo; per la composizione degli organi statutari dell’Ateneo (Consiglio d’Amministrazione, Nucleo di Valutazione, Collegio di Disciplina); per l’assunzione e la progressione in carriera dei docenti universitari.

Sarebbero 27 i concorsi truccati: 17 per professore ordinario, 4 per professore associato, 6 per ricercatore.

IL BLITZ - VIDEO


14 UNIVERSITÀ COINVOLTE
- Un “sistema delinquenziale” – scrive la Procura Distrettuale– che per quanto riguarda l’assunzione e la progressione in carriera dei docenti universitari “non è ristretto all’Università etnea ma si estende ad altri Atenei italiani, i cui docenti, nel momento in cui sono stati selezionati per fare parte delle commissioni esaminatrici, si sono sempre preoccupati di ‘non interferire’ sulla scelta del futuro vincitore compiuta preventivamente favorendo il candidato interno che risultava prevalere anche nei casi in cui non fosse meritevole”. Nel procedimento sono complessivamente iscritti 40 professori delle Università di Bologna, Cagliari, Catania, Catanzaro, Chieti-Pescara, Firenze, Messina, Milano, Napoli, Padova, Roma, Trieste, Venezia e Verona.

PUNITO CHI SGARRAVA - Le indagini avrebbero documentato “l’esistenza di un vero e proprio codice di comportamento "sommerso" operante in ambito universitario secondo il quale gli esiti dei concorsi devono essere predeterminati dai docenti interessati, nessuno spazio deve essere lasciato a selezioni meritocratiche e nessun ricorso amministrativo può essere presentato contro le decisioni degli organi statutari”.

Ci sarebbe stato anche “un preciso apparato sanzionatorio” per chi avesse violato le regole del  codice e le violazioni erano “punite con ritardi nella progressione in carriera o esclusioni da ogni valutazione oggettiva del proprio curriculum scientifico”.  

LA CONSEGNA DEL SILENZIO - Il gruppo avrebbe raccomandando ai  sodali di “non parlare” telefonicamente e avrebbe pensato di tutelarsi effettuando delle preventive “bonifiche” degli Uffici pubblici per ridurre il rischio di indagini e accertamenti nei loro confronti.

LE INTERCETTAZIONI - VIDEO



© RIPRODUZIONE RISERVATA


Commenta
Il tuo commento verrà pubblicato previa approvazione. Soltanto il nickname sarà visibile a tutti gli utenti.