“Siamo orgogliosi del nostro capitano, ha fatto esattamente la cosa giusta. Ha insistito sulla legge del mare e portato le persone in salvo". La comandante Carola Rackete è stata arrestata e portata via dalla Guardia di Finanza.

Gli applausi nella notte, intorno all’1,30, quando la Sea Watch attracca finalmente, dopo un’odissea durata più di due settimane, al porto di Lampedusa. La gioia della comandante Carola Rackete, che alza le braccia in alto. Una gioia amara:  sa che dovrà pagare per il suo gesto. È stata sua la decisione di forzare il blocco ed entrare in porto. La tensione è salita quando una motovedetta della Guardia di Finanza ha tentato di impedire l’attracco. I 40 migranti sonio stati trasferiti all'hotspot di Lampedusa.

“Basta! In questo momento si va al porto di Lampedusa. Quasi 60 ore fa, abbiamo dichiarato lo stato di emergenza. Nessuno ci ha ascoltati. Nessuno si è preso la responsabilità. Ancora una volta sta a noi portare i 40 salvati in salvo”, twitta Sea Watch. “Siamo orgogliosi del nostro capitano, ha fatto esattamente la cosa giusta. Ha insistito sulla legge del mare e portato le persone in salvo". ha detto il Ceo di Sea Watch, Johannes Bayer.

L'ATTRACCO AL PORTO

La comandante della Sea Watch, Carola Rackete, è stata arrestata e portata via dalla Guardia di Finanza. È in stato d'arresto ai domiciliari. L'accusa nei suoi confronti è violazione dell'Articolo 1100 del codice della navigazione: resistenza o violenza contro nave da guerra, un reato che prevede una pena dai tre ai 10 anni di reclusione, e tentato naufragio.

LO SBARCO DEI 40 MIGRANTI

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