Pubblicato il 06/07/2019
CRONACA
ph. Mediterranea Saving Humans

Braccio di ferro tra Ong e Salvini: “Il ministro non ci intimidisce”



Mediterranea twitta: “Bloccati in mezzo al mare, con il sole a picco con bambini piccoli e donne incinte a bordo”. E Salvini indignato e commosso: “Maledetti! Abbandonato per giorni sotto il sole senza cibo né acqua. Provo soltanto disprezzo”. Non era rivolto ai 41 naufraghi della Alex, ma a un cane abbandonato: era, in tutta evidenza, un cane italiano.

di Giacomo Belvedere

“Non è vero che abbiamo rifiutato Malta e non cerchiamo impunità”. È secca la risposta di Mediterranea al ministro Salvini, che ieri, a proposito dei 41 naufraghi a bordo della Alex, l’imbarcazione a vela battente bandiera italiana dell’organizzazione umanitaria, aveva scritto in un tweet: “Le autorità marittime maltesi hanno dato alla nave dei centri sociali indicazione di dirigersi verso il porto di La Valletta, dove potranno attraccare. Incredibilmente, la ONG si sta rifiutando di andare a Malta, Paese europeo sicuro”.

“Non è vero che Alex ha rifiutato di andare a Malta” – ha ribattuto Mediterranea. “Ha accettato La Valletta come porto sicuro da ieri notte, pur nella consapevolezza dell'assurdità di non permettere lo sbarco nel porto sicuro più vicino di Lampedusa. Questo per preservare i naufraghi a bordo dallo spettacolo indecente di giorni di trattative in mare.

Quello che abbiamo chiesto sono però delle garanzie per la sicurezza dei naufraghi e per la nostra, tra le quali quella di navigare con a bordo solo con 18 persone equipaggio incluso, perché questo è il numero massimo di portata della nostra barca a vela. Abbiamo chiesto inoltre di potere sbarcare le poche persone migranti che avremmo così a bordo al limite delle acque territoriali maltesi. Questo perché da Italiani non vogliamo essere sottoposti al regime di un paese straniero che in passato ha sequestrato le navi della società civile senza alcuna procedura di trasparenza”.

Alex aveva salvato il 4 luglio 54 naufraghi tratti in salvo da gommone in pessime condizioni: 11 donne di cui tre incinte e una in gravi condizioni, bambini in fasce, uomini e ragazzi.

“Ce ne saremmo dovuti andare? – scrive provocatoriamente Mediterranea, postato la foto di uno dei bambini salvati - Girare la Alex verso Nord e far finta di nulla, perché troppo piccola per salvarli? Quello che è certo è che lui sarebbe annegato davanti ai nostri occhi. Ora bisogna metterlo in salvo”.

La barca a vela si è diretta verso Lampedusa e staziona al largo dell’isola del Pelagie. È cominciato il solito ping pong, il rimpallo delle responsabilità tra Malta e l’Italia. A un certo punto si  è parlato persino di uno scambio di naufraghi. Malta sarebbe stata disposta ad accogliere i 54 naufraghi della Alex a patto che l’Italia si fosse fatta carico di 55 migranti sbarcati a Malta.  Ma l’intervento è tardato ad arrivare e dello scambio non se ne è fatto nulla. Il 5 luglio, dopo visita a bordo dei medici SMOM, sono stati evacuati a bordo di una motovedetta della Guardia Costiera  13 persone, i soggetti più vulnerabili (bambini, donne) e le loro intere famiglie.

“Adesso devono sbarcare presto gli altri 41 naufraghi rimasti. Accordo tra governi italiano e maltese è confermato da entrambe le parti: aspettiamo che Autorità organizzino il trasferimento a Malta su assetti militari, visto che non può avvenire a bordo della Alex”. Ma lo stallo è continuato.

Ieri Mediterranea ha twittato ironicamente “Sono passate 3 ore da quando il Ministero della Difesa ha annunciato di aver messo a disposizione navi della Marina Militare per evacuazione, trasferimento e sbarco a Malta delle 41 persone salvate ora a bordo della Alex Niente pare muoversi. Chi sta intralciando l'operazione?”

L’Ong Open Arms si è offerta di intervenire e di prendere a bordo i naufraghi e portarli a Malta. Alex è difatti una barca a vela e non è attrezzata per portare un numero di persone così grande per un viaggio fino a Malta. Ma anche questo tentativo è andato in fumo: “Abbiamo prestato – ha spiegato Open Arms - assistenza medica alle persone a bordo di Alex, abbiamo offerto la nostra imbarcazione per accompagnarle a Malta. Malta ci ha risposto che il porto per noi è chiuso per motivi politici. La Spagna tace. Chi è rimasto a difendere il diritto del mare e la vita?”

Ma c’è di più. Mediterranea sospetta che l’accordo tra Malta e il Governo italiano sia in realtà una trappola. “Notte di tensione – si legge in un tweet stamattina - a bordo della barca Alex, dove sono stipati i migranti salvati su un gommone giovedì scorso. Era pronta a scattare la 'trappola' del Viminale per sequestrare l'imbarcazione a Malta”.

“Questo non significa affatto cercare impunità – spiega l'organizzazione umanitaria -, perché cerca impunità chi ha commesso dei reati, e non è questo il nostro caso. Abbiamo persino rispettato il divieto di non entrare in acque italiane, nonostante un giudice abbia appena chiarito che il decreto sicurezza bis non si applichi alle navi che hanno effettuato un soccorso”.

“Restiamo in attesa di risposta dalle autorità italiane, perché fino ad ora (fatta eccezione per comunicati stampa che mentono spudoratamente) restiamo senza alcuna risposta formale alle nostre richieste. La situazione non sarà gestibile ancora a lungo”.

Frattanto la nave Alan Kurdi della Sea Eye ieri ha salvato 65 naufraghi e si è diretta verso Lampedusa. “Con 65 persone salvate a bordo – scrive la Ong - siamo ora in viaggio per Lampedusa. Non siamo intimiditi da un ministro dell'Interno, ma ci dirigiamo verso il porto di sicurezza più vicino. La legge del mare si applica, anche quando alcuni rappresentanti del governo si rifiutano di crederci”.

 Stamattina la Alan Kurdi, ormai in acque internazionali al largo dell'isola di Lampedusa, ha avuto notificato dalla Guardia di Finanza il decreto di Salvini: “La porta è chiusa - commenta. In Germania, tuttavia, più di 70 città sono disposte ad accogliere le persone salvate. Abbiamo urgente bisogno di un porto sicuro”.

Ieri il tweet di Mediterranea: “Bloccati sotto in mezzo al mare, con il sole a picco con bambini piccoli e donne incinte a bordo.

Sempre ieri un tweet di Matteo Salvini indignato e commosso: “Maledetti! Abbandonato per giorni sotto il sole senza cibo né acqua. Provo soltanto disprezzo”. Non era rivolto ai 41 naufraghi della Alex, ma a un cane abbandonato: “Sanzioni più severe per chi abbandona o maltratta gli animali! Loro per noi ci sono sempre, non scordiamocelo mai!”, ha tuonato Salvini. Era, in tutta evidenza, un cane italiano.

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