Pubblicato il 11/07/2019
CRONACA

Grammichele, scoperta centrale di ricettazione del rame, rubati anche dalla ferrovia Caltagirone-Catania - VIDEO



C'era un'organizzazione "industriale" del sito: sono 7000 Kg sequestrati, per un valore commerciale di circa 32.000 euro. Alcuni spezzoni compatibili con quello asportato, recentemente, sulla tratta ferroviaria Vizzini – Grammichele, mandando in tilt la circolazione ferroviaria nel sud-est della regione.


Scoperta una vera e propria centrale per lo stoccaggio e la trasformazione del rame e dei metalli in genere dalla Polizia Ferroviaria nel corso di un servizio mirato al contrasto dei furti di rame in danno alle strutture ferroviarie, in occasione della 5^ giornata “Oro Rosso”. 

In Contrada Torrevecchia a Grammichele, gli investigatori della Polfer, all’interno di un’area delimitata da una sbarra, hanno rinvenuto un notevole quantitativo di cavi di rame, 22 carcasse di auto e parti di esse mentre, in ambienti adiacenti, sono state scoperti dei macchinari per sguainare e polverizzare le trecce di rame.

Il rame, consistente in circa 7000 Kg, per un valore commerciale di circa 32.000 Euro, è stato ritrovato in diverse forme ossia con la guaina, già sguainato, tagliato in spezzoni di diversa misura ed anche polverizzato. L’attività, totalmente illecita in quanto priva delle necessarie autorizzazioni, era gestita da tale F. F., un uomo di 45 anni di Grammichele già in passato sottoposto a questa tipologia di controlli. Questi è stato denunciato in stato di libertà per i reati di attività di gestione di rifiuti non autorizzata e ricettazione in quanto non ha voluto fornire alcuna indicazione sulla provenienza del rame presente.

Rispetto ai sequestri operati dalla Polfer nell’area catanese nelle scorse settimane, in cui tutto il “processo di lavorazione” era gestito in modo più artigianale attraverso, ad esempio, la bruciatura della guaina di rivestimento del metallo conduttore, in questa circostanza la novità è l’organizzazione quasi “industriale” del sito che di fatto si avvaleva di macchinari quali il c.d. “mulino”, utilizzato per sguainare e ridurre il rame in granulato e, per il cui utilizzo, è necessaria un’apposita licenza che il denunciato non ha potuto esibire. L’attività disponeva anche di una macchina sfila cavi, di una trancia cavi ed attrezzature varie.

L’area è stata sottoposta a sequestro penale e sono in corso ulteriori accertamenti per individuare la proprietà del rame anche se, già per gran parte di esso, è stato possibile appurare che si tratta di trecce di rame in uso alle ferrovie ed utilizzato per alimentare i passaggi a livello e collegare le garitte e le stazioni. In particolare, alcuni spezzoni sono risultati compatibili con quello asportato, recentemente, sulla tratta ferroviaria Vizzini – Grammichele, mandando in tilt la circolazione ferroviaria nel sud-est della regione.

La quantità di oro rosso e l’organizzazione dell’impresa illegale fanno suppore, concretamente, che sia stata posta fine ad una centrale della ricettazione, punto di riferimento per i predatori di rame per piazzare il metallo depredato nella Sicilia Orientale.

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