Pubblicato il 15/07/2019
RELIGIONE / DIOCESI

Caltagirone, diocesi: giovani in marcia x mille strade con S. Giacomo



La marcia, dal 17 al 20 Luglio, porterà i giovani, seguendo l’esperienza del "camino" jacopeo, da  Ramacca/Castel di Judica/Giumarra/Raddusa, per raggiungere a Caltagirone la Basilica del Santo Patrono, dove la marcia, come già l’anno scorso, si concluderà con una gioiosa festa, ai piedi dell'Apostolo Giacomo.


Da Mercoledì 17 a Sabato 20 Luglio un folto gruppo di giovani della Diocesi, a distanza di un anno, ripeterà l’esperienza molto suggestiva del ‘camino’ di cui l’Apostolo Giacomo è da secoli emblema ed ispiratore, attraversando lo scenario assolato e fertile di un altro scorcio del nostro territorio, quello del vicariato di Ramacca/Castel di Judica/Giumarra/Raddusa, per raggiungere a Caltagirone la Basilica del Santo Patrono, dove la marcia, come già l’anno scorso, si concluderà con una gioiosa festa, ai piedi dell'Apostolo Giacomo. Per la realizzazione di questa iniziativa, con l'Ufficio di pastorale Giovanile Vocazionale, collaborerà attivamente il Seminario Vescovile.


«La facilità con cui il nostro presente si agita - dice il vescovo di Caltagirone mons. Calogero Peri -, spostandosi freneticamente, non è sufficiente a dire il senso profondo e non frenetico di questo andare affaticato con cui  occorre imparare a ‘camminare’ col cuore e con la mente ancor prima che con le gambe e i piedi. Gesù lo ha tradotto in un esigente suggestivo comandamento che è quasi provocazione: "Chi vuol venire dietro a me, prenda la sua croce, il fardello della sua vita, e mi segua". Il Vangelo è anche provocazione gioiosa a camminare annunciando e cantando, a pensare il futuro come meta mai raggiunta dove è nascosto il ‘tesoro’ di cui abbiamo bisogno e nostalgia».


Con questo spirito una bella schiera di giovani, generosi e assetati di senso e di futuro, anche quest’anno hanno deciso di rimettersi in marcia insieme, nei quattro giorni del progetto, in cui non mancherà certo la fatica e il disagio, e la pesantezza dei passi metterà a dura prova la volontà e la freschezza di un cuore, che vuole risentire l’eco dei canti della giovinezza del deserto di cui canta il profeta Osea, e che sono i canti di chi non si accontenta mai.


PROGRAMMA - Il primo raduno e la partenza saranno mercoledì 17 luglio nella Chiesa Madre di Ramacca, dove i giovani pellegrini celebreranno nel pomeriggio col Vescovo il primo momento e pernotteranno, per mettersi in cammino, alle prime luci dell’alba di giovedì 18 luglio, in direzione della chiesa di Maria SS. del Rosario a Giumarra, dove sarà vissuta la seconda tappa con catechesi e celebrazione del Vescovo. L’alba del venerdì 19 luglio vedrà la carovana dei pellegrini intraprendere il tratto che da Giumarra raggiungerà la Chiesa dell'Immacolata di Raddusa, luogo della terza tappa. L’alba di sabato 20 luglio illuminerà i giovani pellegrini che in pullman si dirigeranno verso Caltagirone per raggiungere in mattinata la Città dei Ragazzi dove nel primo pomeriggio sarà celebrato il Sacramento della Riconciliazione. A tale appuntamento  potranno prendere parte anche altri giovani che, pur non avendo potuto partecipare a tutti i momenti, vorranno unirsi ai pellegrini che, a conclusione della Liturgia Penitenziale, si sposteranno verso la Basilica di San Giacomo, patrono della Diocesi, dove sarà celebrata l'Eucarestia conclusiva col Vescovo. Ogni sera si svolgerà inoltre un momento di fraternità nelle piazze dei paesi coinvolti con tutti coloro che si vorranno unire alla festa tra suoni e danze.


«Camminare, lo sappiamo bene – dice don Giovanni Dimartino, nuovo direttore dell’Ufficio di Pastorale Giovanile Vocazionale - è la condizione emblematica dell’itinerario esistenziale e spirituale di ogni uomo, che vuole sperimentare nel suo vivere quotidiano la condizione dinamica del credente, che assume appunto la forma del pellegrinaggio, dell’andare ‘verso’ il futuro. Procedendo lungo i tornanti della storia e della vita, la vicenda di ogni uomo è chiamata a non appesantirsi o adagiarsi nella stanchezza e nella pigrizia di un ‘presente’ senza più voglie, stimoli e richiami. Il Vangelo è, invece, narrato nel segno di richiami continui come vocazione ad alzarsi e andare, a camminare, a cercare oltre l’orizzonte i segnali che si accendono di sogni e speranze, di attese insaziabili verso cui orientare le fatiche e le pesantezze».

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