Pubblicato il 20/08/2019
POLITICA

Caltagirone, 112mila euro per il “Portale del cittadino”



Il Consiglio comunale ha dato l’ok al progetto ai fini dell'adesione del Comune di Caltagirone al bando della Regione siciliana per la digitalizzazione dei processi amministrativi di diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili.


Il Consiglio comunale, nel corso della seduta di ieri sera, ha approvato a larga maggioranza (tutti favorevoli e un solo contrario) il progetto ai fini dell'adesione del Comune di Caltagirone al bando della Regione siciliana per la digitalizzazione dei processi amministrativi di diffusione di servizi digitali pienamente interoperabili. Il progetto, che prevede risorse pari a 112mila euro, è finalizzato alla realizzazione di una piattaforma web per la creazione del “Portale del cittadino”, concepito come un servizio digitale che simboleggia la volontà di mettere il cittadino al centro, consentendogli un dialogo con l’Amministrazione più semplice, immediato e accessibile. In esso si evidenzia, infatti, come “non sarà più il cittadino a dover navigare attraverso una miriade di siti diversi, ma sarà la pubblica amministrazione a raggiungerlo in modalità proattiva, mettendogli a disposizione i contenuti, le funzionalità e i servizi di cui ha bisogno”.

Sull’argomento, illustrato dall’assessore Francesco Caristia, che ne ha rilevato “le ricadute positive per i cittadini”, sono intervenuti, manifestando il proprio motivato assenso, il presidente della I commissione Luca Distefano, Marco Failla, Vincenzo Di Stefano, Oriella Barresi e Antonio Montemagno, anche se Failla, Di Stefano e Barresi hanno insistito sulla necessità che alcuni chiarimenti, richiesti ieri e rimessi a una successiva nota dell’ufficio competente, costituiscano parte integrante della documentazione allegata alla deliberazione. Roberto Gravina ha, invece, detto no, ritenendoli indispensabili nel corso  della seduta.

In apertura dei lavori Vincenzo Di Stefano aveva chiesto all’Amministrazione di “assumere una posizione inequivocabile in difesa dei valori e dell’identità del territorio e contro il Decreto Cordaro inerente le trivellazioni nel Val di Noto per la ricerca di idrocarburi”. Il vicesindaco Sergio Gruttadauria aveva assicurato “un tempestivo e opportuno approfondimento della materia per le valutazioni e le conseguenti, eventuali iniziative del caso”.

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