Pubblicato il 22/02/2016
ATTUALITÀ

Caltagirone, l’ordine degli avvocati lancia l’allarme: «Il Tribunale è a rischio soppressione»



di Giacomo Belvedere

Quando le nubi minacciose sembravano essersi definitivamente allontanate, ed era stato rimpinguato l’organico con la nomina di nuovi magistrati, tutte donne, tornano improvvisamente ad agitarsi le acque per il Tribunale di Caltagirone e si riaffaccia lo spauracchio che sembrava definitivamente esorcizzato della sua soppressione. A lanciare l’allarme l’Ordine degli avvocati di Caltagirone che in una nota diramata alla stampa esprime viva preoccupazione. «Si ha notizia, proveniente da fonti attendibilissime, – si legge nella nota – che esiste già una bozza di Disegno di legge delega, redatta dalla Commissione, che, a chiare lettere, ha per oggetto, tra l’altro, la soppressione di alcune Corti di appello e di “decine di Tribunali”». Manca poco di un mese alla data entro la quale la Commissione istituita dal Ministro della Giustizia Andrea Orlando dovrà ultimare i lavori e consegnare la propria relazione finale, e dunque se ciò corrispondesse al vero l’allarme per il tribunale di Caltagirone salirebbe a un livello se non rosso, certo giallo.

Sono state convocate d’urgenza dal Consiglio Nazionale Forense e dall’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana le proprie Commissioni Geografia giudiziaria, rispettivamente per le date del 2 marzo e del 26 febbraio. A entrambi gli incontri parteciperà il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Caltagirone e del Coordinamento Nazionale degli Ordini Forensi Minori avv. Walter Pompeo. Secondo quanto è dato sapere, il Disegno prevederebbe la presenza di una sola Corte di appello per Regione: quindi, in Sicilia rimarrebbe in piedi solo Palermo e sarebbero soppresse Caltanissetta, Catania e Messina. Prevista anche la drastica riduzione del numero dei Tribunali, quelli che registrano un minor carico di lavoro. La delega dovrebbe essere esercitata entro un anno dall’adozione della Legge.

«È esattamente quello che da molto tempo era fin troppo evidente: la manovra del 2012 non esauriva il progetto ministeriale di revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Una seconda fase avrebbe riguardato le Corti di appello e non pochi Tribunali minori», dichiara Walter Pompeo. Benché la bozza non contenga alcun elenco, «è certo – continua la nota – che anche il Presidio calatino potrebbe correre seri rischi a causa delle proprie dimensioni e della contiguità rispetto a ben tre Tribunali. Le assicurazioni, per l’ennesima volta, fornite in sede locale corrono il rischio, serio, di rimanere smentite ancora una volta. Comprese le interpretazioni autorevolmente fornite in merito a presunte, ma inesistenti, dichiarazioni del Ministro Orlando asseritamente rese nel corso della recente visita a Caltagirone».

VIDEO DELLA VISITA DEL MINISTRO ORLANDO A CALTAGIRONE (9.11.2015)

Il Coordinamento è già da tempo in allarme e da mesi fervono le consultazioni: la circostanza che i massimi organismi dell’Avvocatura, il Consiglio Nazionale Forense e l’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, stiano oggi prendendo coscienza del pericolo testimonia la concretezza dello stesso e fornisce attestazione di quanto sia indispensabile e urgente attivarsi.

«Parteciperò a entrambe le riunioni alle quali sono stato invitato e fornirò il mio contributo alla soluzione del problema a livello nazionale, quindi, implicitamente, a quello della mia Città», continua il Presidente Pompeo. «Non è ancora, in sede locale, un allarme rosso e mi auguro che non lo sia mai. Ma è certamente il caso di non sottovalutare il problema, di smetterla di credere fideisticamente ai politici e, soprattutto, di prendere atto che la Città è in fin di vita, rimboccarsi le maniche e, tutti insieme, correre immediatamente ai ripari: la soppressione del Tribunale non sarebbe che l’ennesima conseguenza di una crisi, sociale, culturale, politica, amministrativa economica che affligge Caltagirone da troppo tempo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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