Pubblicato il 03/11/2019
CRONACA

L'incredibile odissea di sei caltagironesi sul volo Perugia-Catania cancellato: “Ci stanno facendo tornare in pullman in Sicilia”



Il volo per Catania delle 21,50 di ieri è stato cancellato. La compagnia ha prima proposto un soggiorno a Jesi, in attesa del prossimo volo, che, tuttavia, è martedì. Quindi la soluzione del ritorno in Sicilia in due pullman: il primo partito alle 2, il secondo solo alle 7.38, dopo una notte insonne passata in sala d’aspetto.  


di Giacomo Belvedere

“Sequestrati in aeroporto”. Sono sei i passeggeri di Caltagirone che hanno avuto l'incredibile disavventura di trovarsi tra i circa 70 passeggeri del volo Perugia-Catania della Rayanair FR2706 delle 21:50 di ieri, per i quali il Ponte dei Morti si è trasformato in un incubo. Maria Carmela, Nuccio, Claudio e Rosella concludevano un piacevole weekend nella città del Poverello di Assisi. Mario e Marzia, invece, erano di ritorno da una festa di laurea di un’amica a Perugia. Contavano di essere in serata a Caltagirone: stanchi, ma soddisfatti, pregustavano già un delizioso sonno ristoratore tra le lenzuola di casa. Non prima di aver - sinteticamente, il racconto completo l’indomani - raccontato a parenti e amici il viaggio.   


Non sapevano dell’amara sorpresa che li attendeva: avrebbero imparato a proprie spese la “perfetta letizia” francescana: l’arte di non perdere la serenità nelle avversità. Perché ragioni per perdere le staffe ce ne sono state in abbondanza. Prima sgradita notizia, arrivati allo scalo “sant’Egidio” di Perugia: il volo era stato cancellato e l’aereo dirottato a Pescara. Problemi metereologici, pare. “Ma a Perugia c’era solo una leggera pioggerellina”, ci raccontano dubitosi i sei malcapitati.


Quindi la snervante attesa di informazioni chiare sul loro destino. Le voci si rincorrono, mentre le ore passano e la notte avanza: partenza da Pescara, poi smentita; quindi il piano B della compagnia: l’offerta di un soggiorno a Jesi, in attesa del prossimo volo. Peccato che il “prossimo volo” sia previsto martedì. Un prolungamento indesiderato della vacanza che ha avuto il sapore della beffa per i 70 sventurati passeggeri e che ha provocato comprensibili momenti concitati di tensione.  Perché - checché si pensi dei meridionali – anche al Sud c’è gente che il lunedì lavora.


Infine, l’ultima proposta: assicurato il ritorno a Catania, ma… in pullman! Chi è siciliano sa che significa: circa 10 ore di interminabile viaggio. Un primo pullman è partito intorno alle due.  L’altro pullman, invece, è arrivato solo in mattinata e il secondo gruppo è riuscito finalmente a partire alle 7.38, dopo una notte insonne, accampati alla meno peggio in sala d’aspetto.


“Abbiamo passato la notte senza assistenza. Ci hanno dato una bottiglia d’acqua dopo tre ore”, ci raccontano i sei. “Il pullman non arrivava più. Abbiamo dovuto aspettare perché il pullman è stato fatto venire da Brescia”, aggiungono. Ora i sei sono in viaggio verso la Sicilia. Resterà il ricordo amaro di questa odissea. Con all’orizzonte un probabile ricorso alle carte bollate.

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