Pubblicato il 30/12/2019
CRONACA

Motta Sant’Anastasia, badante si rivolge a un noto pregiudicato per ottenere il pagamento di un presunto credito



La vittima, un mottese di 56 anni, nonostante l’ex badante della propria zia non autosufficiente avesse alcuni mesi prima interrotto improvvisamente il rapporto lavorativo per motivi personali, aveva ricevuto da quest’ultima una particolare richiesta: la tredicesima mensilità.


I Carabinieri della Stazione di Motta Sant’Anastasia, nella flagranza del reato di estorsione, hanno arrestato un 49enne ed una 33enne del posto.

La vittima, un mottese di 56 anni, nonostante l’ex badante della propria zia non autosufficiente avesse alcuni mesi prima interrotto improvvisamente il rapporto lavorativo per motivi personali, aveva ricevuto da quest’ultima una particolare richiesta: la tredicesima mensilità.


Un preliminare tentativo di far comprendere alla donna come il richiesto compenso fosse infondato non aveva però sortito alcun effetto, anzi quest’ultima aveva interessato i servizi sociali del comune asserendo, addirittura, che la vecchietta fosse costretta dal nipote a vivere in stato d’abbandono.


L’immediato intervento della struttura comunale, per la verifica di quanto paventato dalla donna, constatava invece il contrario, confutando la veridicità delle notizie.


Ma per il povero nipote le sorprese non erano ancora finite: l’indomita badante incaricava infatti la sorella che, spalleggiata da un noto pregiudicato locale, lo contattava più volte telefonicamente, rivolgendosi a lui con termini e modi non proprio da educanda, fino a ottenere la sua capitolazione.


La vittima aveva quindi concordato che i due si recassero nella sua abitazione per la consegna di un acconto della somma e in quell’occasione, dopo un’ulteriore dose di insulti e minacce, ha consegnato loro il denaro. Ma, sorpresi dai militari che, per tutelare l’incolumità dell’estorto, stavano seguendo a stretta distanza l’evolversi della trattativa., hanno lasciato cadere in terra il denaro.

L’arrestato è stato tradotto nel carcere catanese di Piazza Lanza, mentre la sua complice è stata posta agli arresti domiciliari.

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