Pubblicato il 22/11/2016
POLITICA

Caltagirone, non passa in Consiglio comunale mozione su “cartelle pazze”. Ricordato il sen. Parisi



Respinta con 18 voti contrari, 5 favorevoli e 1 astenuto, la mozione, presentata da 5 consiglieri d’opposizione, finalizzata “a un’immediata, breve sospensione degli avvisi di accertamento sulla tassa rifiuti e sull’Ici/Imu. Maggioranza compatta a difesa di Giaconia, opposizione in ordine sparso. Aula in piedi a tributare un commosso saluto al sen. Parisi.

di Giacomo Belvedere

È stata, quella di ieri sera, una seduta assai animata del Consiglio comunale di Caltagirone. In tarda notte, verso l’una, l’assise, a conclusione della lunga seduta, ha respinto la mozione, presentata da 5 consiglieri d’opposizione e finalizzata “a un’immediata, breve sospensione degli avvisi di accertamento sulla tassa rifiuti e sull’Ici/Imu per individuare in maniera circostanziata gli evasori e gli elusori di tasse e tributi locali e perseguire soltanto costoro e non anche i cittadini in regola”. Ha invece prevalso le tesi, sostenuta dall’Amministrazione, dai consiglieri di maggioranza e di parte dell’opposizione, di una correzione “in corsa e peraltro già avviata” degli errori “per non pregiudicare l’approvazione del bilancio riequilibrato”, considerata condizione essenziale per far ripartire la “macchina” del Comune e dei suoi servizi.

Prima della votazione, c’è stata una breve sospensione della seduta, per permettere ai gruppi di trovare intese sulla mozione ed eventualmene integrarla con gli emendamenti proposti dal M5S e dal gruppo “Caltagirone Bene in Comune”. Ma al ritorno in aula, si è capito che non vi era un fronte comune d’opposizione. I 5 consiglieri firmatari della mozione (4 di area PD, più la consigliera Privitera, capogruppo NCD nella passata consiliatura), hanno teso la mano al M5S, votando a favore dell’emendamento proposto dalla consigliera Lara Lodato “per rimediare a possibili difetti di notifica degli avvisi”, perché – ha dichiarato Vincenzo Di Stefano, capogruppo di “Per la città che vogliamo” – “è nello spirito della nostra mozione”. L’emendamento non è passato, con 18 voti contrari e 6 favorevoli. Nessun accordo, invece, sull’emendamento proposto dal gruppo “Caltagirone Bene in Comune”: “noi chiediamo la sospensione di tutti gli avvisi di accertamento, non solo di quelli errati”, ha spiegato Di Stefano. Infine, il no alla mozione con 18 voti contrari, 5 favorevoli e un astenuto (Lodato). Il M5S ha dunque ricambiato solo in parte pienamente la mano tesa dei cinque firmataro della mozione. Contrari alla mozione i tre consiglieri di “Caltagirone Bene in Comune”: in disaccordo sulla sospensione toutcourt“perché – avevano dichiarato prima del voto Cristina Navarra e Aldo Lo Bianco – vogliamo che la città esca quanto prima dal pantano”.

Il sindaco Ioppolo incassa dunque un risultato prevedibile, con la sua maggioranza compatta e la Giunta schierata al completo a difendere l’operato dell’assessore al Bilancio Massimo Giaconia, mentre l’opposizione va in ordine sparso, confermando che la frattura consumatasi durante passate amministrative tra il PD cittadino e il gruppo di “Caltagirone Bene in Comune” è lungi dall’essere sanata. E che l’obiettivo dei sottoscrittori della mozione non fossero solo le cosidette “cartelle pazze”, ma l’operato di Giaconia, lo si è visto nel corso del dibattito, in cui, da parte di V. Di Stefano e Failla non si sono risparmiate dure critiche all’assessore al Bilancio, cui si imputava di essere assente dalla vita politica della città, salvo poi “dispensarci una magistrale lezione di stampo bocconiano” (V. Di Stefano). I toni si sono alzati quando, durante la replica di Giaconia, si è arrivati quasi allo scontro verbale, con l’assessore che accusava Failla di “sghignazzare” alle sue spalle. 

Ph. Andrea Annaloro

Ph. Andrea Annaloro

Tanti gli intervenuti: a sostegno della mozione e delle sue ragioni hanno parlato Marco Failla, Vincenzo Di Stefano, Mario Polizzi ed Elisa Privitera, che hanno stigmatizzato “il grande allarme suscitato dagli avvisi nei tanti cittadini in regola”, ritenuto “inaccettabile” questo modo di operare, “tipico della pesca a strascico”, da parte dell’Amministrazione e, pur ribadendo di avere a cuore le sorti del bilancio, “purché sia un bilancio sostenibile e non si regga su queste palesi discrasie”, hanno reclamato “una breve sospensione degli avvisi per compiere le verifiche del caso e correggere i tanti errori che penalizzano ingiustamente i cittadini onesti”.

Di parere opposto, per la maggioranza, Vincenzo Gozza, Maria Di Costa, Gaetano Lo Nigro, Sergio Domenica, Roberto Gravina, Oriella Barresi, Luca Di Stefano e Andrea Bizzini, che hanno sostenuto “la strumentalità e contraddittorietà della mozione” e invitato l’Amministrazione “ad andare avanti con immutata determinazione per invertire il purtroppo consolidato trend di una larga evasione e promuovere così il recupero, da parte del Comune, della capacità di riscuotere i tributi e di fornire, di conseguenza, importanti servizi”. Contrario alla sopensione si è detto anche Ioppolo, speigando che non sussistevano a suo avviso gli estremi per porre in atto una sospensione: si “perderebbe solo tempo” e “si produrrebbe un’interruzione che farebbe decorrere i limiti della prescrizione con conseguente danno erariale per l’Ente”.

Sia l’assessore Massimo Giaconia, sia il sindaco Gino Ioppolo hanno indicato in 4100 gli avvisi errati, “relativi alla sola Imu e già rettificati”, ricordato che i rimanenti 43.000 “restano pienamente validi e vanno pagati per supportare il grande sforzo teso a rimettere la città in carreggiata” ed evidenziato che “un’eventuale sospensione sarebbe un atto irresponsabile e contro gli interessi della comunità”. Gli errori individuati sono ascrivibili a 7 fattispecie, ma in prevalenza attribuibili a pertinenza prima casa, mini imu e mancato aggancio dei dati 2015. Un altro residuo di possibili anomalie, che – assicura l’Amministrazione – si sta provvedendo a controllare, potrebbero verificarsi in caso di decesso dei proprietari o di compravendite o espropri nel frattempo avvenuti. Le richieste di annullamento sinora pervenute sono circa 800.    

Ioppolo è anche intervenuto per rispondere a chi (Pd e M5S) aveva nei giorni scorsi criticato l’amministrazione per aver annunciato un “bilancio fantasma”. La delibera di Giunta – ha dichiarato – è di giorno 8 novembre e non del 9 novembre. Lo attestano il registro e il segretario generale. Se errore c’è stato è del sistema informatico”.

In apertura di seduta, il Consiglio aveva osservato un minuto di silenzio, a conclusione del quale tutta la Giunta e i consiglieri hanno tributato, in piedi, un commosso applauso in memoria del compianto senatore Francesco Parisi, recentemente scomparso. A ricordarne le grandi doti umane e politiche e il forte, costante e proficuo impegno per la comunità erano stati Piera Iudica (“E’ stato impareggiabile interprete del Popolarismo sturziano e servitore delle istituzioni”), Marco Failla (“La nostra città gli deve molto”), Andrea Bizzini (“Era fiero di essere caltagironese. Bisogna ricordarlo ogni anno, come merita”), Vincenzo Di Stefano (“Ha avuto grande levatura e spessore”) e Roberto Gravina (“Gli si dedichi una via prima dei canonici 10 anni”), oltre allo stesso sindaco Gino Ioppolo (“Intendiamo pubblicare i suoi discorsi più significativi”). La Lodato aveva poi preannunciato una richiesta di modifica del regolamento consiliare “per riconoscere il gettone di presenza solo ai consiglieri che partecipano alle sedute per intero”.

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