Pubblicato il 30/06/2016
POLITICA

Il j’accuse di La Rocca: “A Caltagirone 20 milioni di evasione. Le tasse si pagano”



di Giusi Scollo – Giacomo Belvedere

Il Commissario straordinario del Comune di Caltagirone, Mario La Rocca, a conclusione del suo mandato, dopo 13 mesi in cui non sono mancate polemiche sul suo operato, passa le consegne al neo sindaco Gino Ioppolo e si difende dall’accusa di essere stato un commissario “sceriffo”, lontano dai cittadini, preoccupato solo di attuare una politica di “lacrime e sangue”:  «Ho dovuto imporre sacrifici necessari». La cerimonia si è tenuta lunedì  27 giugno nel salone di rappresentanza “M. Scelba” del Comune di Caltagirone.

La Rocca parla lentamente, a voce bassa. Il tono sembra quello di una pacata e a tratti soporifera meditazione claustrale, ma i contenuti sono al vetriolo. Il commissario non si limita a interpretare il passaggio di consegne al nuovo Sindaco secondo prammatica e protocollo, ma ne approfitta per tracciare un bilancio nel corso del quale non rinuncia a togliersi più di un sassolino dalle scarpe. Il commissario uscente rigetta le accuse «di alcuni organi di stampa» che l’hanno dipinto come un funzionario cinico e disinteressato del bene della città. La sua è un’apologia pro domo sua che non fa sconti a nessuno e che, invece di spegnere le  dispute che l’hanno visto coinvolto, getta altra benzina sul fuoco. C’è da giurare che le sue parole faranno discutere ancora a lungo e che ci saranno ulteriori strascichi polemici.

Dal  suo resoconto di questi 13 anni esce il ritratto di una città con cui non c’è stato mai vero feeling, che pretende servizi ma è inadempiente ai propri doveri e omette di versare i tributi nelle casse del Comune. «Pagare le tasse non è un optional» – sbotta severo. E spiega che a settembre partiranno avvisi di accertamento per 20 milioni di tasse evase dai cittadini. Una delle sue ultime delibere denuncia l’esistenza di 300 immobili fantasma mai accatastati, su cui è aperta un’istruttoria della Corte dei Conti. Tra questi anche villette con piscina, che difficilmente sono associabili a proprietari indigenti. Una vicenda «emblematica – commenta – di un modo di agire che non possiamo accettare, non possiamo tollerare». Riguardo ai rapporti non sempre idilliaci con i dipendenti comunali: «Non è facile avere rapporti buoni – dichiara – con persone che lavorano senza essere retribuite». La Rocca mostra massimo rispetto e comprensione, ma lamenta anche di non aver trovato dipendenti capaci di «gettare il cuore oltre l’ostacolo».

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