L’anno scorso aveva festeggiato i cento anni, circondata dall’affetto dei familiari e dei tanti amici. Quest’anno il traguardo dei 101, per l’emergenza Coronavirus, è stato festeggiato con i social. Distanti, ma uniti. La sua preoccupazione di nonna va ai suoi nipoti, soprattutto a Giuseppe, anestesista in prima linea nella lotta al Coronavirus.
di Giacomo Belvedere
L’anno scorso aveva festeggiato i cento anni, circondata dall’affetto dei familiari e dei tanti amici. Quest’anno il traguardo dei 101, per l’emergenza Coronavirus, è stato festeggiato con i social. Distanti, ma uniti. Sono centouno: a stupire non è solo il compleanno pluricentenario, ma il fatto che nonna Elvira continua a portare gli anni benissimo.
Nata il 25 marzo del 1919 a Caltagirone, nel quartiere di S. Giorgio, in cui ha sempre abitato, Elvira Colella ha tante cose da raccontare. Una vita lunghissima, la sua, piena di ricordi, di gioie e di dolori. Abile sarta ed ottima cuoca, nonna Elvira sposa il 2 ottobre 1945 Ignazio Libertino, da cui ha avuto tre figli, Maria, Franca e Giacomo. Con lui ha condiviso 51 anni della sua intensa vita, fino alla sua morte nel 1996. La famiglia intanto si è arricchita di 6 nipoti e sei pronipoti: per tutti, nonna Elvira, è sempre stata un faro, un punto di riferimento sicuro.
Nonna Elvira ricorda bene gli anni duri della guerra, quando il cibo scarseggiava sulla tavola e ci si accontentava di poco per essere felici. Lei che ne ha passate tante invita a stare a casa: con tutte le comodità. “Fuori c’è il veleno”, ripete – State a casa”. La sua preoccupazione di nonna va ai suoi nipoti, soprattutto per Giuseppe, anestesista in prima linea nella lotta al Coronavirus.
E adesso le resta il desiderio di continuare a vivere per vedere la grande festa, quando tutto finirà: “È statu tanto... ora ciaia esseri quannu niscimmu arrè fora. Comu ha venutu, finirà”.
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