È possibile, ministro Alfano, che lei, nonostante l’inchiesta di Mafia capitale, non abbia mai voluto procedere ad attività di ispezione e di controllo? 
Perché per anni, fino all’inizio del 2015, non sono stati svolti i controlli sulla gestione del centro da parte della prefettura di Catania?
Perché è stato necessario un doppio intervento del commissario Cantone per porre il tema dell’illegittimità dell’appalto per i servizi a Mineo?
Ancora, lei è in grado di dirci con esattezza quali controlli e che riscontri sono stati effettuati dalla prefettura nei confronti del CARA negli ultimi tre anni?

Sono le domande che il Senatore di  Giuseppe De Cristofaro ha posto al Ministro dell’Interno Angelino Alfano in audizione al Senato “il ministro – dice De Cristofaro – non ha chiarito assolutamente niente. In particolare non ha detto nulla sul perché si siano evitati controlli che sarebbero dovuti essere tempestivi quasi automatici in una situazione simile. Del resto, da un ministro che ha alle spalle episodi gloriosi come il caso Shalabayevae le manganellate agli operai che dimostravano pacificamente, non ci si poteva aspettare di meglio –  e prosegue – in ogni caso dopo la non-spiegazione del ministro Alfano è più che mai evidente che in qualsiasi Paese civile il sottosegretario Castiglione si sarebbe dimesso, o sarebbe stato spinto a farlo, e che il Pd si è assunto una responsabilità molto grave difendendo Castiglione in nome non del garantismo ma di una cinica opportunità politica”. 

Tra gli indagati dalla Procura etnea, per turbativa degli appalti di gestione dei servizi e forniture del Cara di contrada Cucinella, figurano oltre il Sottosegretario Giuseppe Castiglione anche Anna Aloisi che è sindaco di Mineo e Paolo Ragusa, che di recente si è dimesso dalla presidenza del Consorzio Sol calatino,  inseme di cooperative che si è aggiudicato con La Cascina, Sisifo e altri soggetti tutti gli appalti del Cara di Mineo. Tutti e tre fanno parte del partito del Ministro Alfano, il Nuovo centro destra.

Giuliana Buzzone

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