Pubblicato il 31/12/2014
POLITICA

Caltagirone, è scontro dopo la bocciatura del bilancio. Le opposizioni: «Bonanno dimettiti». Il sindaco: «I soliti gufi»



CALTAGIRONE, È SCONTRO DOPO LA BOCCIATURA DEL BILANCIO. LE OPPOSIZIONI: «BONANNO DIMETTITI». IL SINDACO: «I SOLITI GUFI» –  S’inasprisce il dibattito politico a Caltagirone sul bilancio comunale. L’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato per il triennio 2012-2013 e 2014 era stata approvata il 22 novembre sul filo del rasoio con 11 voti a favore e 10 contrari e senza il parere dei revisori dei Conti. Il 17 dicembre è arrivata la doccia gelata da parte della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali del Ministero dell’Interno, che ha espresso parere negativo all’approvazione. Entro 45 giorni dovrà essere predisposta e approvata una nuova ipotesi di bilancio. In caso contrario si profila all’orizzonte la possibilità che si arrivi allo scioglimento del Consiglio comunale.

Dall’opposizione viene l’invito alle dimissioni. «La bocciatura del Ministero conferma tutte le nostre critiche» – hanno sostenuto in una nota i consiglieri del Pd. «Il parere dei revisori, preciso e puntuale, depositato il 16 dicembre, demolisce l’impianto del provvedimento presentato». «Il sindaco Bonanno non riesce a dare un bilancio alla città» – ironizza il Segretario cittadino del Pd Paolo Crispino  «ed è grave che la commissione ministeriale abbia bocciato l’intero provvedimento».«È arrivato il momento» – conclude il Segretario – in cui Bonanno che ha determinato questo disastro, rassegni le dimissioni affinché la città riacquisti dignità e speranza».

«Così non è più possibile andare avanti» – è l’accusa del Consigliere Fabio Roccuzzo. Che avverte: «nessuno pensi alla scorciatoia dello scioglimento del Consiglio Comunale e al mantenimento in vita dei responsabili della drammatica condizione che vice la città , perché ca’ nisciunu e’ fessu».

Anche Sel Caltagirone è intervenuta duramente sulla questione, chiedendo le dimissioni di Bonanno. «Qualunque sia –si legge in una nota – la combinazione di numeri che i Dirigente Erba utilizza per conto dell’Amministrazione Comunale di Caltagirone nel tentativo di “quadrare” i bilanci stabilmente riequilibrati del 2012/2013/2014 pare non funzioni, il Ministero boccia!». ««Per la terza volta il bilancio viene rimandato indietro – ha denunciato il consigliere Gemma Marino. «Una situazione caotica, gravissima». «Ciascuno dei consiglieri – puntualizza il consigliere di Sel – non potrà sottrarsi alla propria responsabilità di mettere un punto fermo alla situazione in cui versa la città». Sel auspica dunque una nuova iniziativa per la sfiducia al sindaco.

I consiglieri di Forza Italia, Aldo Grimaldi, Salvatore Falcone e Francesco Incarbone hanno marcato una posizione di distinguo critico dal Sindaco che pure hanno sinora appoggiato. Lo scioglimento del Consiglio sarebbe a loro avviso una grave ingiustizia e preannunciano, qualora ciò avvenisse, dure forme di protesta. «Inimmaginabile che il sindaco resti solo a decidere». ha dichiarato Grimaldi. Tuttavia non sono previste sinora iniziative più precise in merito.

Di tutt’altro avviso il sindaco Nicola Bonanno: la bocciatura non è uno scoglio insormontabile: «Si cade e ci si rialza. È un percorso difficile, pieno di ostacoli. Aspettiamo che il Ministero ci dica cosa non andava nei nostri bilanci di previsione. Siamo fiduciosi che con la collaborazione costante che abbiamo avuto fino ad oggi con il Ministero, possiamo superare le difficoltà e predisporre un bilancio riequilibrato valido». Bonanno ha quindi definito la scelta di dichiarare il dissesto «un atto di responsabilità».

Si mostra fiducioso anche l’assessore al Bilancio Settimo De Pasquale: «Quello del Ministero non è un parere definitivo. Siamo pronti a predisporre le risposte ai rilievi. Ci appelliamo al senso di responsabilità del Consiglio comunale per la successiva adozione del provvedimento».
Il sindaco di Caltagirone ha liquidato la richiesta di dimissioni con una battuta:  «I soliti gufi che vedono sempre tutto negativo».

Giacomo Belvedere

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