L’operazione nelle prime ore del mattino, nei comuni di Caltagirone, Ramacca e Calatafimi Segesta (TP), ha impegnato oltre 120 Carabinieri. Il volume d’affari di ogni singolo spacciatore riusciva a raggiungere anche picchi di circa 4.000 euro mensili. Tra le “piazze di spaccio” nel territorio del comune di Caltagirone, una attiva nelle immediate vicinanze di un istituto superiore della città. Sono 42 gli indagati.
I cittadini di Caltagirone sono stati svegliati nel cuore della notte: non per il caldo afoso, ma per il rumore delle pale dell'elicottero dei Carabinieri che supportava un'operazione antidroga, che ha disarticolato una fiorente attività di spaccio di stupefacenti nei comuni di Palagonia, Ramacca e Caltagirone e impegnato oltre 120 Carabinieri.
Su disposizione della Procura della Repubblica di Caltagirone, nelle prime ore del mattino, nei comuni di Caltagirone, Ramacca e Calatafimi Segesta (TP), oltre 120 Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, supportati da militari stazione Calatafimi Segesta, dalla Compagnia di Intervento Operativo del XII° Reggimento “Sicilia”, dal Nucleo Cinofili di Nicolosi e del 12° NEC di Catania, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare emessa nei confronti di 9 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di concorso in detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina, hashish e marijuana.
Il provvedimento scaturisce dagli esiti di un’articolata attività investigativa condotta dalla Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia di Caltagirone tra il mese di agosto 2016 ed il mese di dicembre 2018.
Grazie ad indagini di natura tecnica, dinamica e di osservazione, è stato possibile accertare la responsabilità degli indagati in merito ad una fiorente attività di spaccio di stupefacenti avvenuta nei comuni di Palagonia, Ramacca e Caltagirone, città quest’ultima ove sono state accertate la maggior parte delle cessioni contestate.
Le investigazioni hanno consentito anche di delineare i ruoli degli indagati nell’ambito del sodalizio malavitoso, ricostruendone il sistema di gestione delle diverse “piazze di spaccio” nel territorio del comune di Caltagirone, di cui una attiva nelle immediate vicinanze di un istituto superiore della città della ceramica e di definire le modalità di approvvigionamento/cessione degli stupefacenti nel capoluogo etneo, a Palermo ed a Palagonia;
Dai servizi di OCP e dalle risultanze dell’attività tecnica è stato infatti possibile comprendere le modalità di approvvigionamento, il linguaggio criptico utilizzato per fuorviare eventuali intercettazioni telefoniche ed i comportamenti volti ad eludere controlli di polizia, come ad esempio il trasporto in staffetta dello stupefacente appena acquistato dal fornitore.
Il volume d’affari di ogni singolo spacciatore riusciva a raggiungere anche picchi di circa 4.000 euro mensili.
Nell’ambito delle attività sono state arrestate, dalle compagnie di Caltagirone e di Palagonia, 17 persone, denunciate in stato di libertà 6, segnalate altre 16 alla locale Prefettura-UTG e sono stati recuperati complessivamente gr. 2.465 di marijuana, gr. 663 di cocaina e gr. 348 di hashish nonché sequestrata la somma di denaro contante di € 23.215, presunto provento dell’illecita attività di spaccio.
Nel corso dell’operazione i Carabinieri hanno eseguito numerose perquisizioni domiciliari, anche nelle abitazioni di altri indagati, oltre a quelli colpiti della misura, rinvenendo e sequestrando: circa 20 grammi di marijuana in casa di Fabio Fortunato (quindi arrestato in flagranza in attesa della direttissima), nonché alcune dosi di hashish nell’abitazione di uno degli indagati non colpito dalla misura cautelare (sarà segnalato alla Prefettura per uso personale di sostanze stupefacenti).
SOGGETTI DESTINATARI DI MISURA CAUTELARE DEGLI ARRESTI DOMICILIARI:
DELL’OBBLIGO DI DIMORA:
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