Pubblicato il 29/08/2020
CRONACA

Consigliere di Scordia scrive “negri”. Saitta (M5S) al sindaco: “Il consigliere si dimetta”



“Il Tar annulla il decreto Musumeci, il giudice di sinistra sta con i negri positivi”, aveva scritto in un post, poi rimosso, il consigliere Pernice. Pernice si è poi giustificato dicendo che la parola “negro”, inizialmente non offensiva, lo è diventata proprio perché proibita. Per il deputato nazionale Saitta  la consigliera comunale Contarino sono “frasi gravi e di matrice razzista”, per cui chiedono le dimissioni di Pernice.


Il deputato alla Camera del Movimento Cinque Stelle Eugenio Saitta ha scritto, con la consigliera comunale Maria Contarino, una missiva al primo cittadino di Scordia, Francesco Barchitta, e al presidente del consiglio comunale, Vincenzo Barchitta, “a seguito del grave episodio di intolleranza che ha visto come protagonista un esponente del civico consesso che ha pubblicato frasi gravi e di matrice razzista”. Entrambi hanno chiesto le dimissioni del consigliere comunale Pernice.


La polemica è scoppiata dopo un post, su Facebook, del consigliere Rocco Pernice, eletto nella Lista Civica Barchitta Sindaco, che commentava la sospensione da parte del Tar dell’ordinanza di Musumeci con queste parole: “Il Tar annulla il decreto Musumeci, il giudice di sinistra sta con i negri positivi”. Il post è stato poi rimosso e Pernice si è così giustificato: “La parola "negri" è un espressione per indicare un soggetto. Accusare qualcuno di razzismo perché usa la parola " negri" è molto facile intimamente corretti servisse poco, di fronte alla presenza di questa tangibile "prova della colpevolezza" costituita dall'effettivo uso della parola. L'evolversi della parola "negro" è passata dal non essere offensivo ad essere proibito perché offensivo paradossalmente è stata proprio la proibizione a rendere la parola offensiva”.  


Pernice si dice inoltre dispiaciuto per le accuse di razzismo rivoltegli: “essere razzisti o non esserlo, lo si dimostra nel quotidiano se dovessi elencare quante volte sono stato utile in silenzio agli immigrati favorendo l'immigrazione e ospitarli a casa mia quante volte ho dedicato giornate per sensibilizzare ed aiutare riempirei pagine abbastanza corpose”.


Ma le giustificazioni addotte da Pernice, lungi da placare le polemiche, le hanno ancor più rinfocolate. Di qui la richiesta di dimissioni del consigliere Pernice da parte del M5S, che chiede anche all'Amministrazione comunale di Scordia di prendere le distanze dalle dichiarazioni di Pernice. “Da cittadino di Scordia e orgoglioso di esserlo e da rappresentante delle istituzioni – dice il deputato pentastellato Saittaho sentito il dovere di rivolgermi al sindaco e al presidente del consiglio per evidenziare l'onta che ha subito la nostra comunità a seguito delle parole del consigliere Pernice. Parole inqualificabili e aberranti di carattere razzista e volte al disprezzo della persona. Queste parole offendono tutti coloro ai quali sono dirette e ledono l'onore del consiglio comunale, offendono anche i sentimenti della nostra città che in tante occasioni ha dato dimostrazione di solidarietà, tolleranza e spirito di accoglienza”.

“Vorremmo esprimere un appello al senso civico e all’articolo 54 della Costituzione Italiana – spiegano Saitta e Contarino - che richiede disciplina e onore ai cittadini che sono chiamati a svolgere funzioni pubbliche. Come conseguenza di quelle parole becere, intrise di ignoranza e razzismo, auspichiamo che il consigliere prenda coscienza della propria inadeguatezza e si dimetta.
Come Movimento, come cittadini e, prima ancora, come esseri umani non possiamo restare in  silenzio, l'istigazione all'odio razziale è quanto di più indegno possa esserci per una cittadinanza civile che dovrebbe esser volta all’inclusione e non al disprezzo dell'altro, chiunque esso sia”.


“Chiediamo a tutta l'Amministrazione di Scordia – concludono i due esponenti del M5S - di prendere le distanze da queste dichiarazioni. Le cariche istituzionali hanno il  dovere di esprimersi sempre nel rispetto della pluralità”.

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