Pubblicato il 20/05/2016
AMBIENTE

Muos: processo penale rinviato a luglio. Grande assente la Regione Siciliana – VIDEO



di Giuliana Buzzone – Giacomo Belvedere – Giusi Scollo

Era atteso per oggi l’inizio del processo penale che riguarda le autorizzazioni ai lavori del MUOS, a carico di sette soggetti imputati  per violazione del “Codice dei beni culturali e del paesaggio”. Grande assente tra i banchi delle parti offese la Regione Siciliana. Fuori dal Tribunale si schierano alcuni agenti in assetto antisommossa, poco più di una decina. Alcune sentinelle vigilano dalla terrazza del Tribunale. Forse qualcuno avrà paventato possibili momenti di tensione. Ma dentro l’aula del Tribunale tutto si svolge secondo routine, solite noiose schermaglie di avvio processo, nulla più. E fuori, si notano solo alcuni pacifici attivisti No Muos che sventolano bandiere e che certo non hanno nel Tribunale calatino un nemico, anzi. Ma tant’è.

Non nasconde amarezza e indignazione Goffredo D’Antona, legale della Associazione Antimafie Rita Atria, altra parte offesa nel procedimento: «Desta meraviglia, desta stupore, diciamo che è assolutamente vergognoso – ha commentato ai nostri microfoni – che la regione Sicilia non si sia presentata. Questa è l’ennesima telenovela di un atteggiamento della regione assolutamente insostenibile. La regione Sicilia, è persona offesa in questo processo, sono stati notificati gli atti, aveva il dovere – non gli elettori di Crocetta, aveva il dovere come regione – di essere qui, assieme alle parti civili che intendono costituirsi»  

L’Associazione di recente ha depositato la richiesta siano ascoltati come testi il Presidente della Regione Rosario Crocetta e l’ex Presidente Raffaele Lombardo, oltre l’Ing. Vincenzo Sansone, dirigente generale dipartimento ambiente, il Dott. Gaetano Gullo dirigente dell’Assessorato ambiente  e Antonio Mazzeo blogger esperto in temi della militarizzazione.

Nel corso delle prime battute è stato rilevato un vizio che ha determinato la mancata notifica  dello svolgimento dell’udienza a due degli imputati, Condorelli e Puglisi. È stato così ritenuto dalla Giudice, della sezione penale del Tribunale di Caltagirone, Cristina Lo Bue, di rimandare alla data del 22 luglio la seduta. Prima di questo però è stato possibile questa mattina depositare le richieste di costituzione di parte civile.

Tra i nomi dei soggetti imputati emerge quello di chi allora dirigeva l’Assessorato regionale territorio e ambiente della regione Sicilia, Giovanni Arnone, il quale fu responsabile del procedimento di autorizzazione del Muos e che siglò le autorizzazioni.  Gli altri rinviati sono: Mauro Gemmo presidente della Gemmo SPA, ditta vicentina, general contractor con il governo americano, che ricevette  l’assegnazione dei lavori dal cittadino americano Gelsinger, (la Gemmo fu nel 2008 finanziatrice con 15 mila euro del Movimento per le Autonomie di Raffaele Lombardo); la responsabile di LAGECO, Adriana Parisi, ditta che si è aggiudicata l’appalto per la costruzione del Muos. La Lageco, insieme alla GEMMO S.P.A. formò una A.T.I., denominata “Team Muos Niscemi”; il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi; la titolare della Calcestruzzi Piazza Srl Concetta Valenti; il responsabile della PB Costruzioni Carmelo Puglisi; e la rappresentante legale Maria Rita Condorelli della C.R. Impianti Srl.

Le associazioni che hanno depositato i propri statuti con l’intenzione di essere considerati parte civile nella causa sono: Coordinamento dei comitati No Muos, Legambiente, Mamme no muos Caltagirone, Mamme no muos Niscemi, Ass. Antimafie Rita Atria, Circoli Legambiente Caltagirone e Piazza Armerina, Codacons, Arci Sicilia, WWF Italia, Ass. Codici Sicilia, CEA Niscemi, Astra Caltagirone, Prociv Niscemi, Ass. No Muos Sicilia, Comune di Niscemi.

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