Pubblicato il 08/03/2015
SOCIETÀ

Donne No MUOS, otto marzo di lotta



Se il primo Woman’s day risale ai primi anni del Novecento, il 27 febbraio del 2010, con la rivendicazione del suffragio universale delle donne negli Stati Uniti, le radici della data dell’otto marzo, come giornata internazionale delle donne alla ricerca di affermazione sociale e politica in tutto il mondo, si sono radicate nel corso dei decenni e hanno continuato  a resistere sino ad oggi nonostante globalizzazione e consumismo; anzi negli ultimi anni le donne hanno riattualizzato questa occasione facendone momento di espressione e rivendicazione delle proprie lotte giornaliere  e anche territoriali, quelle che a volte trovano spazio di tanto in tanto nei titoli di giornale, quelle che invece rimangono confinate al silenzio, quelle vere e tangibili. E se i volti delle donne di ogni appartenenza, anche religiosa, hanno colorato le piazze di tutto il mondo, sino al checkpoint israeliano Qalandia (il principale tra la Cisgiordania e Gerusalemme), mentre da un lato donne israeliane dall’altro donne palestinesi si univano davanti ad un simbolo di separazione al coro di “basta morti per l’occupazione”,  a Niscemi, paese piccolo e trascurato dalle Istituzioni, anche maltrattato, giunte da diverse parti della Sicilia le donne No MUOS hanno voluto, anche alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi, affermare la loro presenza e voler sottolineare la non arrendevolezza dell’animo femminile ad alcuna operazione volta a turbare e minare la vivibilità dello spazio e la vita.

Si sono date appuntamento la mattina in piazza Vittorio Emanuele III° le donne No MUOS per poi dirigersi al presidio di contrada Ulmo e partire in corteo sino al Cancello 1, coloratosi di giallo delle mimose poggiate tra gli spazi e il spinato, quello da cui, nonostante la sentenza del TAR siciliano del 13 marzo, il transito di operai e militari non si è fermato, anzi ha trovato la scorta delle Forze dell’Ordine, dirette dal Ministero degli Interni, scavalcando il potere giurisdizionale della Magistratura. In testa le donne dietro gli uomini, perché la festa della donna non è rosa monocolore ma trova il supporto di coloro che della forza d’animo del sesso femminile riconoscono la concretezza e decisione distinguibile negli abbracci e sorrisi tra le attiviste e le loro voci. E così scortate da un numero di forze dell’Ordine ingente, in rapporto quasi uno a uno, compresi coloro che seguivano di pari passo la manifestazione da dentro la base Nrtf, hanno percorso la campagna niscemese lanciando oltre le reti mimose verso la polizia in tenuta antisommossa; simbolicamente sono stati dati alle fiamme due fantocci di Matteo Renzi e Barack Obama, secondo le donne No MUOS complici e attentatori della vita non solo dei niscemesi e degli abitanti dei dintorni  ma di milioni di persone. La manifestazione si è conclusa con il taglio simbolico delle reti, sotto il cielo chiuso mentre la pioggia cominciava a battere. Tutti poi alle macchine, bagnati fradici ma nell’aria un profumo che unisce le lotte di ogni dove, il profumo della rivoluzione femminile capace di gettare le basi di una nuova società e civiltà, quello che.

 Il 4 aprile nuovamente le attiviste e gli attivisti si ritroveranno a Niscemi per la Manifestazione nazionale No MUOS.

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