Pubblicato il 02/03/2015
AMBIENTE

Avvocati No MUOS diffidano Ministero dell’Interno: Parabole in movimento nonostante la sentenza del TAR



di Giuliana Buzzone

La Sentenza  del Tar di Palermo del 13 febbraio ha disposto lo stop a qualsiasi funzionamento del MUOS, avendo rilevato, in seguito al ricorso di Legambiente e del Movimento dei Comitati No MUOS e anche del Comune di Niscemi,  le autorizzazioni rilasciate siano infiltrate da vizi, argomentando inoltre anche sugli atti di Rosario Crocetta e del suo governo.  Infatti la prima revoca, come sostenuto dai legali No MUOS, a cui il TAR da ragione, è in verità un annullamento delle autorizzazioni, carenti negli studi e risultati sui rischi per la popolazione e l’ambiente e conseguente anche all’assenza di documentazione sul traffico aereo connesso alla attività del MUOS. Ragione per cui anche l’atto passato alla cronaca come “revoca della revoca” sia da considerarsi nullo, poiché non può essere revocato per sopravvenute valutazioni di opportunità un annullamento occorso per ragioni di legittimità . Anche i nullaosta paesaggistici risultano scaduti tra le altre cose, Questo il cuore della sentenza, che comunque non si esime nel far riferimento alla incompletezza degli studi che riguardano proprio la connessione con la vulnerabilità o meno dell’ambiente circostante compreso l’uomo.

Ma è il 26 mattina e un convoglio composto da operai e militari, scortato da un considerevole dispiegamento di Forze dell’ordine, entra nella base Nrtf di Niscemi dal Cancello 1, nonostante il tentativo di blocco messo in atto da attivisti e mamme No MUOS. “Cinque volanti della polizia, il commissario, un’auto dei carabinieri hanno spintonato gli attivisti per permettere ai marines di entrare all’interno della base” in un comunicato spiegano. Ed ecco che dopo qualche minuto le parabole si attivano e vengono direzionate.

Se Il buon cittadino è quello che non può tollerare nella sua patria un potere che pretende d’essere superiore alle leggi  la ricerca d’ammissione qualcosa non abbia funzionato nel recepimento della Sentenza e il conseguente ripristino della legalità non può che essere rivolta al Ministro dell’Interno Angelino Alfano, chiamato a chiarire l’accaduto.  Gli avvocati Paola Ottaviano, Nello Papandrea e Nicola Giudice hanno recapitato il 28 febbraio, infatti, a questi e alla Questura di Caltanissetta, al Commissariato di PS di Niscemi ed alla Stazione dei Carabinieri di Niscemi un “Atto Monitorio” allegando anche la sentenza del TAR di Palermo, pur essendo stata già pubblicata e anche citata dai media, sottolineandone il significato ed i passaggi salienti. Nell’atto monitorio fatta premessa sulla Sentenza x chiedono: Di conoscere chi dirigeva e coordinava le operazioni di Pubblica Sicurezza  svoltesi nella mattina del 26 febbraio 2015 meglio sopra descritte; Di conoscere se nell’ambito di tale operazione le Autorità di Pubblica Sicurezza abbiano controllato che subito dopo l’ingresso degli operai all’interno della Base di C.da ULMO a Niscemi si è verificata l’illegittima movimentazione delle parabole del MUOS e, comunque, l’illegittimo accesso ed utilizzazione delle parabole; Se a seguito di tali costatazioni sia stato provveduto alle dovute denunce e segnalazioni all’Autorità Giudiziaria Penale. Considerato la legge riservi proprio alle Forze dell’Ordine il compito di far rispettare e l’applicazione del giudicato di un Organo Giurisdizionale, il permanere dell’opera abusiva e le attività connesse al suo compimento costituiscono un illecito, gli avvocati nella missiva informano che a tale riguardo sono state presentate apposite denunce che sono al vaglio della Magistratura Penale.

Sulla scorta anche di questi ultimi accadimenti che appaiono delegittimare in maniera inequivocabile la magistratura siciliana il Movimento NO MUOS ha organizzato per il 4 aprile una Manifestazione nazionale, mentre per l’8 marzo in occasione della Festa della Donna le donne No MUOS hanno organizzato una serie di iniziative in Piazza Vittorio Emanuele a Niscemi la mattina e il pomeriggio alle 14,30 al Presidio. Intanto i No MUOS continuano ad osservare e documentare quanto avviene in contrada Ulmo.

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