Pubblicato il 23/01/2015
SOCIETÀ

CALTAGIRONE, ECCO IL PIANO DI DIMENSIONAMENTO SCOLASTICO DELL’AMMINISTRAZIONE. SI VA VERSO 4 ISTITUTI COMPRENSIVI. CHI RESTA E CHI SALTA? PREOCCUPATI DOCENTI E GENITORI



Caltagirone, ecco il piano di dimensionamento scolastico dell’amministrazione. Si va verso 4 Istituti comprensivi. Chi resta e chi salta? Preoccupati docenti e genitori  Spending review si dice con un termine inglese. Un eufemismo per mascherare i tagli. E la scuola non fa eccezione. Il D.L. 98/2011 convertito in Legge 111/2011 (e successive modifiche e integrazioni) prevede dei parametri assai rigidi perché un istituto scolastico conservi la reggenza. In sostanza, nei casi in cui una scuola non raggiunga i 600 alunni (400 nei comuni montani e piccole isole) si ha la non assegnazione del dirigente scolastico e del DSGA. E sotto i 500 si perde anche l’autonomia.Detta così sembra un’operazione asettica di razionalizzazione delle risorse, ma la scuola è fatta di un vissuto concreto: i tagli e gli accorpamenti, invece, seguono un criterio meramente quantitativo e non tengono conto delle esigenze di continuità territoriale o didattica. Se si aggiunge che gli effetti della spending review sono moltiplicati e amplificati dall’inesorabile calo demografico delle nascite, che anche a Caltagirone fa sentire i suoi effetti (negli ultimi 10 anni si sono persi circa un migliaio di alunni), si capisce che il dimensionamento richiesto dalla legge rischia di essere una mannaia che colpisce indiscriminatamente, cancellando drasticamente istituzioni scolastiche, ciascuna con la sua storia e tradizione.

Sono comprensibili quindi le preoccupazioni e perplessità che agitano in queste settimane docenti e genitori di Caltagirone, che attendono con ansia di conoscere le linee del piano di dimensionamento scolastico elaborato dall’Amministrazione comunale. Un incontro chiarificatore si è avuto in Municipio fra il sindaco Nicola Bonanno, l’assessore alla Pubblica istruzione Chiara Gulizia e i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil.

«L’Amministrazione – sottolinea una nota di Palazzo dell’Aquila – ha voluto sentire tutte le parti coinvolte in questo processo, offrendo al tavolo due ipotesi di lavoro. I sindacati, dal canto loro, hanno sottoposto al vaglio dell’Amministrazione la loro proposta. Prioritario è garantire agli studenti la continuità didattica riducendo al minimo l’onere per le maestre di dover scegliere se riconoscere priorità al punteggio, così lasciando la propria classe, o dare priorità ai bambini, così trascurando la perdita di attribuzione del proprio punteggio sia pure per un anno». Esigenze opposte, che in linea teorica sembrano poter combaciare, ma che all’atto pratico sarà assai difficile conciliare.

Le due ipotesi di lavoro proposte dall’Amministrazione prevedono, la prima, la riorganizzazione dei plessi scolastici in quattro istituti comprensivi; la seconda il dimensionamento a tre istituti comprensivi, che “garantirebbe un sostanziale equilibrio numerico e territoriale”, ma che è condizionata a riportare a Caltagirone l’Istituto d’arte, riconoscendone l’autonomia.

Dall’incontro è emerso il “deciso orientamento” di assegnare il plesso San Domenico Savio nella sua totalità alla competenza dell’istituto comprensivo “Maria Montessori” e di mantenere la titolarità dell’istituto comprensivo “Alessio Narbone” sul plesso Semini. Ma restano ancora alcuni punti non chiariti. Se gli istituti comprensivi dovranno essere ridotti a quattro, o addirittura a tre, è giocoforza che qualcuno dovrà saltare. Ma non è ancora chiaro chi.

«Grande soddisfazione» – esprime l’assessore Gulizia. «L’incontro – chiarisce l’assessore – ha visto una non sostanziale distanza tra la proposta a quattro istituti comprensivi elaborata dall’Amministrazione e quella avanzata dai sindacati. Mi sono permessa di sottolineare, tuttavia, che la proposta dei sindacati ha delle criticità in quanto espone 4 plessi al rischio discontinuità e non risponde totalmente al principio della territorialità».
Il sindaco Bonanno ribadisce «l’importanza e la centralità delle questioni discusse», sottolineando «la volontà di risolvere numerosi problemi, tra cui anche la necessità dell’intervento dopo il sottodimensionamento dell’istituto Pascoli, e proponendo un piano che abbia, oltre alla continuità per gli studenti, anche un orizzonte temporale capace di garantire alle scuole una più lunga stabilità nel tempo».

Il piano di dimensionamento scolastico dovrà essere approvato in Giunta nei primi giorni della prossima settimana e successivamente inviato alla Regione. Intanto, mentre il piano dell’amministrazione si appresta a iniziare il suo iter burocratico prima della definitiva messa in opera, che potrebbe anche comportare ulteriori modifiche, correzioni o cancellazioni, si sono aperte le preiscrizioni. I genitori sono dunque costretti a iscrivere i propri figli al buio fidando nella buona sorte.

Giacomo Belvedere

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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