Pubblicato il 04/05/2021
CRONACA

Caltagirone, turnazione di tutti i cardiologi dell’Asp per coprire le esigenze di Cardiologia



Proposte convenzioni per turni aggiuntivi al “Gravina”. Il sindaco Ioppolo: “Utile passo avanti. Caltagirone e il Calatino meritano la massima attenzione.


“È un utile passo avanti per riconoscere alla nostra comunità la concreta attenzione che essa merita. L’Asp è stata da me invitata a equilibrare meglio le proprie risorse umane e professionali, tenuto conto della distanza di Caltagirone e degli altri centri del Calatino dalla Città metropolitana. E le azioni adesso messe in campo per uno dei reparti di punta del nostro ospedale si muovono in questa auspicata direzione”.


Lo afferma il sindaco di Caltagirone, Gino Ioppolo, in relazione alle iniziative assunte dal direttore generale dell’Asp di Catania, Maurizio Lanza (a conclusione di una lunga riunione operativa a cui è intervenuta pure l’avvocato Maddalena Samperi, da qualche settimana dirigente amministrativo distaccato nel nosocomio calatino per un migliore coordinamento col centro), per fare fronte alle gravi carenze negli organici sanitari che affliggono, in particolar modo, la Cardiologia dell’ospedale “Gravina”.


Il dott. Lanza, “in attesa che venga definito il concorso per 10 posti a tempo indeterminato con lo scorrimento della graduatoria per i rimanenti tre”, ha delegato al direttore dell’Uoc di Cardiologia dell’ospedale di Acireale, Martino Costa, le funzioni per organizzare i turni nella Cardiologia dell’ospedale di Caltagirone attingendo a tutto il personale e quindi “disponendo, con specifici ordini di servizio, la turnazione di tutti i cardiologi aziendali per coprire le esigenze del nosocomio calatino secondo le necessità che saranno concordate con il responsabile della Cardiologia dello stesso ospedale”. Inoltre, il manager dell’Asp etnea ha proposto ai direttori generali delle tre aziende ospedaliere catanesi Cannizzaro, Garibaldi e Policlinico ”la stipula di apposite convenzioni per l’espletamento di turni aggiuntivi nel presidio ospedaliero di Caltagirone”.


“Non c’è alcuna ragione – sottolinea Ioppolo – perché i medici considerino quella di Caltagirone una sede disagiata. Anzi, devono sentirsi incoraggiati nello svolgere la propria professione in un ospedale che, lungi dall’essere periferico, si trova, invece, al centro di una vasta zona baricentrica fra le province di Catania, Caltanissetta e Ragusa. È chiaro che occorre una seria programmazione, che è l’unico strumento che permette di evitare le fasi critiche dovute alla mancanza di personale”.  

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