Disarticolate cinque organizzazioni operanti nel mandamento di Partinico.
Il Comando Provinciale dei Carabinieri di Palermo – col supporto di unità cinofile, del nucleo elicotteri e dello squadrone cacciatori di Sicilia – ha operato contestualmente nelle province di Palermo, Trapani, Latina, Napoli, Roma e Nuoro dando esecuzione a 70 dei provvedimenti cautelari complessivi per imputazioni di associazione mafiosa (3 posizioni), concorso esterno in associazione mafiosa (1 posizione), associazione finalizzata al traffico di stupefacenti (5 organizzazioni individuate) e reati fine delle organizzazioni individuate: delitti di produzione (marijuana) e traffico di stupefacenti (marijuana, cocaina e hashish), ma anche reati in materia di armi e contro la pubblica amministrazione (corruzione di un agente della polizia penitenziaria in servizio presso il carcere PAGLIARELLI di Palermo).
Le attività – avviate d’iniziativa dalla
Compagnia di Partinico nel novembre 2017 in seguito all’analisi delle possibili
cointeressenze criminali tra LO CRICCHIO Ottavio, imprenditore partinicese
attivo nel settore vinicolo, e VITALE Michele cl. ’68, esponente della famiglia VITALE intesi “FARDAZZA”
storicamente egemone in seno al mandamento
mafioso – si sono sviluppate per due anni in sinergia col Nucleo
Investigativo del Gruppo di Monreale le cui attività sono state avviate nel
febbraio 2018.
La ricostruzione degli assetti criminali
ha permesso inoltre di rilevare gravi indizi di colpevolezza nei confronti, tra
gli altri, di 3 membri della storica famiglia VITALE: VITALE Giuseppa intesa “Giusy” (in passato reggente del mandamento e poi collaboratrice di giustizia,
attualmente non sottoposta al programma di protezione), la sorella VITALE
Antonina ed il figlio di quest’ultima CASARRUBIA Michele.
VIDEO INTERCETTAZIONI
La
ricostruzione dei fatti che segue è fondata sui gravi indizi di colpevolezza
prospettati dalla D.D.A.- Sezione territoriale di Palermo e ritenuti dal GIP.
Le cinque organizzazioni finalizzate al traffico di stupefacenti:
Le indagini – che non hanno beneficiato del contributo delle dichiarazioni di alcun collaboratore di giustizia – hanno permesso di esplorare le dinamiche criminali in atto nel mandamento mafioso di Partinico, documentando l’operatività di n. 5 associazioni finalizzate al traffico ed alla produzione di stupefacenti capeggiate da personaggi già condannati per associazione mafiosa ovvero fortemente contigui a cosa nostra.
- gruppo promosso e diretto da VITALE Michele cl. ’68
19 destinatari di provvedimento cautelare di cui 4 (VITALE Michele cl. ‘68, LO CRICCHIO Ottavio, LOMBARDO Giuseppe, VIRGA Pietro) a cura dell’Arma dei Carabinieri.
- gruppo promosso e diretto da CASARRUBIA Michele e dalla madre VITALE Antonina
7 destinatari di provvedimento cautelare: CASARRUBIA Michele, VITALE Antonina, CASARRUBIA Leonardo (coniuge di VITALE Antonina), VACCARO Tiziana (coniuge di CASARRUBIA Michele), BOMMARITO Claudio, LA FATA Roberta (compagna di CASARRUBIA Michele) e PALUMBO Vincenzo;
- gruppo promosso e diretto da LOMBARDO Nicola e CASSARÀ Nunzio
7 destinatari di provvedimento cautelare: LOMBARDO Nicola, CASSARÀ Nunzio, SICOLA Calogero, LUNETTO Roberto, LA FATA Ignazio, VITALE Filippo, FERRERI Vincenzo;
- gruppo promosso e diretto dai fratelli PRIMAVERA Maurizio e PRIMAVERA Antonino
6 destinatari di provvedimento cautelare: PRIMAVERA Maurizio, PRIMAVERA Antonino, PURPURA Federico Daniel, IMPERIALE Giuseppe, IMPERIALE Biagio e PURPURA Simone.
- gruppo promosso e diretto dai fratelli GUIDA Gioacchino e GUIDA Raffaele, nonché da FERRARA Massimo e CUCINELLA Angelo
18 destinatari di provvedimento cautelare: GUIDA Gioacchino, GUIDA Raffaele, FERRARA Massimo, CUCINELLA Angelo, GUIDA Maria (sorella di Gioacchino e Raffaele), COPPOLA Salvatore cl. ’76, COPPOLA Savio (fratello di Salvatore), PARISI Margherita (madre di GUIDA Gioacchino), PETTINATO Roberta (compagna di GUIDA Gioacchino), D’ARRIGO Filippo, GIACALONE Fabio, LA MATTINA Edoardo, MARCENÒ Marco, PRIMAVERA Salvatore (fratello di Maurizio ed Antonino), STALLONE Rosario, MESSINA Vincenzo, INGHILLERI Gianvito, SANZONE Riccardo Biagio.
La strategica rilevanza dei consessi organizzativi partinicesi nella gestione dei fiorenti traffici di droga per la Sicilia occidentale è emersa prepotentemente con particolare riferimento:
- alle stabili forniture per le piazze di spaccio:
o della provincia di Trapani, dove operavano i referenti del “gruppo GUIDA”: FERRARA Massimo, GIACALONE Fabio e STALLONE Rosario;
o della città di Palermo dove operava LA MATTINA Edoardo, referente del “gruppo GUIDA”;
o della provincia di Palermo dove operava a Carini MANNINO Giuseppe, referente del “gruppo CASARUBBIA/VITALE”;
o delle città di Partinico, Borgetto, Trappeto, Balestrate, Camporeale e Montelepre dove i 4 “gruppi” capeggiati rispettivamente da VITALE Michele 68’, CASARRUBIA/VITALE Antonina, LOMBARDO/CASSARÀ e dai PRIMAVERA hanno espresso maggiore dinamicità e controllo domestico;
- ai costanti approvvigionamenti:
o di cocaina dal basso Lazio tramite i corrieri ANTONACCI Alessio e CAROCCI Stefano, referenti del “gruppo GUIDA”;
o di cocaina dalla Campania assicurati dal “gruppo GUIDA” in accordo con clan camorristici locali i cui interessi sono stati rappresentati dai fratelli VISIELLO Giovanni e Raffaele, esponenti dell’omonimo clan di Torre Annunziata.
o di hashish da Palermo tramite MARCENÒ Marco, referente del “gruppo GUIDA”.
La necessità di non compromettere i
cospicui introiti garantiti dal traffico di stupefacenti su larga scala ha
evitato l’esacerbazione dei contrasti tra i vari gruppi per la gestione
territoriale dei flussi di traffico. Da questa esigenza la definizione di un
precario equilibrio caratterizzato da una costante fibrillazione a media intensità che si è manifestata con numerosi
danneggiamenti, spedizioni “punitive” ed atti incendiari riconducibili all’uno
o all’altro sodalizio criminale, sempre in procinto di portare lo scontro ad un
livello superiore. Al riguardo, come evidenziato dal G.I.P. nell’ordinanza
cautelare in esame, è emersa “l’immagine
di una vera e assai allarmante balcanizzazione degli scenari criminali
partinicesi” che – ha precisato sempre l’Autorità Giudiziaria che ha
adottato il provvedimento – consente di “presagire
futuribili scenari di nuove e forse imminenti guerre di mafia nella provincia
palermitana storicamente nota come tra le più attive nell'ambito criminale del
traffico di stupefacenti”.
Le
contestazioni per associazione mafiosa: LOMBARDO Nicola, CASSARÀ Nunzio e
VITALE Michele cl. 67. Il concorso esterno di TOLA Giuseppe.
In tale scenario, nei confronti di 3
promotori (LOMBARDO Nicola, CASSARÀ
Nunzio e VITALE Michele cl. ‘68) di 2 delle 5 organizzazioni criminali
individuate è stata ipotizzata l’appartenenza a cosa nostra partinicese declinata attraverso le tradizionali forme
di intermediazione parassitaria sia nel controllo di attività commerciali ed
imprenditoriali, che nella risoluzione di controversie private, ricorrendo
talvolta ad allarmanti condotte minatorie e violente.
LOMBARDO Nicola è il genero dello
storico capo-mandamento di Partinico VITALE Leonardo cl. '55, nonché già
condannato in via definitiva per associazione mafiosa nel procedimento penale
noto come "TERRA BRUCIATA", operazione del 2004.
Nel corso delle indagini il LOMBARDO sia
stato più volte individuato quale figura deputata alla risoluzione di
controversie tra privati occorse sul territorio, esprimendo così il suo
prestigio criminale derivante dal suo inserimento organico nella famiglia mafiosa di Partinico.
Episodio esemplificativo è quello
registrato nell’agosto del 2017 quando un cittadino partinicese si rivolge al
LOMBARDO tramite il sodale CASSARÀ Nunzio per chiedergli di prendere
provvedimenti contro un operatore del servizio di sicurezza di una discoteca di
Balestrate. Quest’ultimo – a dire dell’uomo che interpella il LOMBARDO senza
denunciare alle autorità il presunto responsabile – avrebbe malmenato il
proprio figlio la notte di Ferragosto procurandogli 30 giorni di prognosi.
In un’altra circostanza, è stato
documentato l’intervento di LOMBARDO in una controversia tra due imprenditori
locali scaturita dalla violazione degli accordi per la concessione d’uso di
alcune macchinette del caffè. L’influenza mafiosa sul territorio si è
manifestata inoltre in occasione del recupero di un mezzo agricolo rubato ad un
sodale del gruppo criminale, nonché per l’ottenimento di un risarcimento in
favore di un agricoltore le cui colture erano state danneggiate dal pascolo di
animali condotti da un pastore. Infine, LOMBARDO è stato chiamato in causa per
l’individuazione dei responsabili di un furto commesso all’interno di un
esercizio commerciale gestito da cittadini di nazionalità cinese.
CASSARÀ Nunzio, oltre ad aver coadiuvato
stabilmente LOMBARDO nell’esercizio del controllo mafioso del territorio, ha
mantenuto i rapporti con NANIA Francesco, tratto in arresto per associazione
mafiosa nel febbraio 2018 perché individuato quale referente della famiglia di Partinico. Le comunicazioni di
NANIA verso l’esterno sono state inoltre favorite da TOLA Giuseppe, titolare di
un’agenzia immobiliare di Partinico, il quale ha messo a disposizione di cosa nostra quale propria fidata risorsa
un’agente della polizia penitenziaria di Palermo in servizio presso il carcere
PAGLIARELLI. L’agente, cui verrà contestato il reato di corruzione aggravata,
ha favorito NANIA rendendo possibili scambi epistolari dal carcere, nonché ha
rivelato agli indagati informazioni relative all’organizzazione della struttura
carceraria al fine di ostacolare le attività di indagine e di intercettazione. I
servizi resi dall’agente sono stati retribuiti dal TOLA con consegna di regalie
varie: generi alimentari (ricotta,
arance, carne di capretto), capi di abbigliamento (felpe, tute), il lavaggio mensile dell’auto e l’acquisto di
carburante ad un prezzo inferiore a quello di mercato.
Le ingerenze nell’amministrazione comunale di Partinico, sciolta per condizionamento mafioso nell’estate 2020 (art. 413 T.U.E.L.)
Nel luglio 2020, il Consiglio Comunale
di Partinico è stato sciolto con decreto ministeriale su proposta della
Compagnia Carabinieri di Partinico per ritenuti condizionamenti mafiosi
dell’attività amministrativa. Il provvedimento ha riguardato esclusivamente Consiglio
Comunale poiché nel maggio 2019 il Sindaco aveva già rassegnato le proprie
dimissioni con conseguente decadimento della Giunta.
Come precisato, le attività di indagine
da cui è scaturito questo provvedimento cautelare hanno interessato il biennio
2017/2019 consentendo di registrare indirettamente parte delle dinamiche
amministrative e documentare aderenze tra alcuni degli indagati e diversi
politici locali: tali acquisizioni sono state valorizzate anticipatamente
d’intesa con l’Autorità Giudiziaria per promuovere l’accesso ispettivo insieme
ad altri elementi rilevati da altre indagini.
La
mancata dissociazione di VITALE Giuseppa intesa “Giusy”
Nel novembre 2018, CASARRUBIA Michele si
reca a Roma per trattare l’acquisto di un ingente quantità di cocaina con DI GUGLIELMI Consiglio
inteso “Claudio CASAMONICA”,
personaggio apicale dell’omonimo clan romano, poi deceduto per Covid.
All’incontro, interamente registrato,
partecipa tra gli altri anche l’allora collaboratrice di giustizia VITALE
Giuseppa intesa “Giusy”, destinataria
dell’odierna misura cautelare (arresto in
carcere) per essersi approvvigionata di un quantitativo di cocaina da fornitori “calabresi” di Milano e Bergamo
ragionevolmente per la successiva vendita.
Le conversazioni registrate tra la VITALE
ed il nipote CASARRUBIA hanno messo in luce l’ausilio fornito dalla prima al
nipote nell'interpretare fatti ed accadimenti relativi all'attività di traffico
di stupefacenti svolta dallo stesso. L’Autorità Giudiziaria ha quindi
evidenziato come sia “pertanto
assolutamente chiaro come la donna non si sia dissociata dall'ambiente
criminale in genere e da cosa nostra partinicese in particolare”.
In particolare, sempre riprendendo il
contenuto del provvedimento cautelare “tale
ultimo aspetto [la mancata dissociazione, n.d.r] emerge in maniera chiara nel corso di una conversazione registrata nel
dicembre 2018 quando la VITALE, dopo aver ascoltato quanto riferitole dal
nipote in ordine al comportamento tenuto dal cugino VITALE Michele cl. '68 nei
confronti di PRIMAVERA Salvatore, commenta la convocazione del VITALE da parte
di appartenenti a cosa nostra partinicese evidenziando la normalità della
procedura pienamente conforme alla regola.
La conversazione è stata registrata in
occasione di un ulteriore incontro tra la VITALE ed il nipote, avvenuto nel
dicembre 2018 sempre a Roma. Nella circostanza, CASARRUBIA, nell’informare la
zia delle dinamiche criminali in atto nella città di Partinico, le riferisce
che, a seguito di un furto di marijuana commesso
dal cugino VITALE Michele cl. ’68 nei confronti di PRIMAVERA Salvatore, il
primo è stato “chiamato”: la notizia
non sorprende la donna che ritiene anzi l’iniziativa assolutamente fisiologica
perché conforme alle regole di cosa nostra.
La
Direzione Investigativa Antimafia, nelle province di
Palermo, Trapani, Roma, Milano, Reggio Calabria e Cagliari, ha arrestato
quattordici persone (dieci tradotte in carcere e quattro agli arresti
domiciliari) e ne ha sottoposta una all’obbligo di dimora nel comune di
residenza e di presentazione alla p.g., indagate, a vario titolo, per il reato
di associazione finalizzata alla coltivazione, alla produzione ed al traffico
illeciti di sostanze stupefacenti (attribuito a ACCARDO Giuseppe cl. 1993,
CANORI Pietro cl. 1950, CUSUMANO Vincenzo cl. 1943, EMMA Marco Antonio cl.
1981, GAGLIO Giuseppe cl. 1979, LEGGIO Salvatore cl. 1978, MADMOUNE “Mustafà” Rachid cl. 1975, SANTAMARIA
Maria Rita cl. 1966, TOIA Giuseppe cl. 1973, TRANCHIDA Antonino cl. 1986 e
VITALE Michele cl. 1992, quest’ultimo figlio del noto Vito VITALE “fardazza”, esponente di spicco dello
schieramento corleonese di cosa nostra, catturato nel 1998 dopo un
lungo periodo latitanza, sta scontando la pena dell’ergastolo), nonché per
specifici reati concernenti gli stupefacenti (attribuiti, oltre che ai
predetti, a CARBONARO Gianluca cl. 1973, GRASSO Michele cl. 1981 e PESCE Rocco cl.
1971). Il LEGGIO è anche accusato, unitamente a VITALE Michele cl. 1968, di
tentata estorsione. Tutti i delitti contestati sono aggravati dall’agevolazione
a cosa nostra o ‘ndrangheta.
I provvedimenti scaturiscono dalle investigazioni che, avviate dalla
DIA sin dal mese di marzo 2018 nell’ambito dell’operazione
Pars Iniqua, hanno consentito di
definire assetti ed operatività di un’articolata consorteria criminale,
riconducibile al casato mafioso dei
VITALE “fardazza” di Partinico (PA),
capace di coltivare e produrre, in quel territorio, ingentissime quantità di
sostanza stupefacente del tipo marijuana,
nonché di gestire un vasto traffico di
droghe, approvvigionandosi, per quanto riguarda la cocaina, dalla ‘ndrina dei
Pesce di Rosarno (RC), cui appartengono il PESCE ed il GRASSO, e dal CANORI,
noto narcotrafficante romano che già nel 2021 era stato catturato in Spagna,
ove trascorreva la latitanza perché ricercato sempre per reati concernenti gli
stupefacenti e per questo allora inserito nell’elenco dei 30 latitanti più
pericolosi in campo nazionale.
Con
quest’ultimo, in particolare, i sodali avevano convenuto di riferirsi, nelle
loro comunicazioni, a compravendite di vini per dissimulare quelle di droga.
Nel corso delle
indagini – che hanno preso spunto dal tentativo del LEGGIO e di VITALE Michele
cl. 1968 di imporre, a nome dei “fardazza”,
ad un imprenditore partinicese di affittare dei locali ad operatori economici
alcamesi con i quali era in affari solo dietro il pagamento di un “pizzo” – la
DIA ha effettuato più sequestri di cospicui quantitativi di sostanze
stupefacenti.
In
particolare, il 10 ottobre 2018, nelle campagne di Partinico, si rinveniva,
prima, in contrada Suvaro, un sito di
stoccaggio ove era in essicazione una gran quantità di marijuana, e subito dopo, in contrada Milioti, una vasta piantagione di circa 3.300 piante di cannabis indica, nonché due capannoni ove
era in essiccazione un altro ingente quantitativo di marijuana.
Complessivamente,
circa sei tonnellate di sostanza stupefacente, in parte già pronta per essere
immessa nel “mercato”.
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