Lavoro certosino dei militari dell’Arma che sono riusciti a
scovare altri “furbetti” i quali, pur di ottenere il beneficio, hanno ideato ogni
possibile espediente.
I Carabinieri della Stazione di Viagrande (CT), a compimento
di una vasta attività investigativa che aveva già consentito la denuncia di 29
persone per indebita percezione del R.D.C. e 30 per indebita percezione del bonus
alimentare, hanno denunciato ulteriori 8 persone, tra le quali 2 donne, per
aver percepito indebitamente il reddito di cittadinanza.
Lavoro certosino dei militari dell’Arma che sono riusciti a
scovare altri “furbetti” i quali, pur di ottenere il beneficio, hanno ideato ogni
possibile espediente.
Queste le otto persone denunciate:
- Un pregiudicato 36enne di Viagrande (figlio di un esponente
di spicco di una “famiglia” mafiosa catanese), annoverante numerosi precedenti
penali per spaccio e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, ometteva di
indicare nelle certificazioni utili all’ottenimento del beneficio di trovarsi
allo stato attuale ai domiciliari perché arrestato in flagranza per reati
inerenti sempre al mondo della droga.
- Una donna di 65 anni di Catania che, pur essendo emigrata
per il capoluogo etneo nel dicembre 2019, dichiarava di risiedere ancora a
Viagrande all’interno di un’abitazione dove conviveva insieme alla figlia,
anch’ella percettrice del reddito, ma che allo stato attuale risulta disabitato
poiché sgomberato su disposizione del Tribunale civile di Catania.
- Una donna di 56 anni di
Viagrande, la quale ometteva di dichiarare che uno dei componenti del nucleo
familiare sin dal 2018 stava scontando una pena ai domiciliari poiché condannato
per reati contro il patrimonio. “Svista”
che gli consentiva di percepire una somma maggiorata rispetto a quella
prevista.
-
Un 25enne di origini nigeriane, che al momento dell’inoltro della domanda
all’I.N.P.S. per il conseguimento del beneficio dichiarava di essere residente
a Viagrande. Circostanza confutata dagli accertamenti dei militari che, oltre a
stabilire come lo stesso non fosse mai stato residente in quel comune, hanno
appurato che si trattava di una persona giunta in Italia il 6.4.2014 alla quale,
il 2.11.2018, era stata rigettata la richiesta di asilo per motivi umanitari.
- un 28enne di Catania che aveva dichiarato di risiedere
ancora adesso nel comune di Aci Bonaccorsi, quando invece il proprietario
dell’immobile, in sede di escussione a sommarie informazioni, ha comunicato ai carabinieri di avere già da
tempo risolto il contratto di locazione con la persona in esame. Quest’ultima
ha addirittura omesso di indicare, per evitare ogni tipo di accertamento, la
nuova residenza anagrafica.