Pubblicato il 01/10/2021
CRONACA

Caltagirone, è polemica sul progetto di riqualificazione nell'area prospiciente la Basilica di San Giacomo



Il progetto, che aveva ricevuto il via libera all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta dello scorso 15 febbraio, ha suscitato perplessità e critiche da parte di alcuni cittadini, che hanno scritto una lettera aperta al Sindaco di Caltagirone, alla Soprintendenza BB.CC.AA. di Catania e all’ufficio del Genio civile di Catania.


È polemica sul progetto di riqualificazione nell'area prospiciente la basilica di San Giacomo. I lavori prevedono la realizzazione di una scalinata e la demolizione della antiestetica canonica che ostruisce la vista della chiesa. Il progetto aveva ricevuto il via libera all’unanimità dal Consiglio comunale nella seduta dello scorso 15 febbraio. I lavori sono finanziati, per un massimo di 1,3 milioni di euro, in parte grazie a un vecchio mutuo e in parte con fondi statali destinati alla riqualificazione urbana.

Ma il progetto ha suscitato perplessità e critiche da parte di alcuni cittadini. Una lettera aperta, firmata ieri da Alfio Caruso, Luigi Falcone, Biagio Pace Gravina, Giacomo Pace Gravina, Massimo Porta, è stata inviata al Sindaco di Caltagirone, alla Soprintendenza BB.CC.AA. di Catania e all’ufficio del Genio civile di Catania. Nella lettera si rilevano alcune criticità: dal mancato coinvolgimento delle realtà locali, al possibile impatto negativo che l’apertura della scala potrebbe su livelli di interesse archeologico, al rischio di porre in secondo piano dell’elegante prospetto barocco in pietra bianca della Basilica. I firmatari dell'appello si ripromettono di lanciare a breve una petizione online rivolta a tutta la cittadinanza. 


Questo il testo della lettera.

I sottoscritti, venuti a conoscenza degli elaborati progettuali (rendering) riguardanti l’intervento urbanistico che interessa l’area prospiciente la Basilica di San Giacomo in Caltagirone, rilevano alcune criticità: Innanzi tutto il mancato coinvolgimento delle più impegnate realtà locali, nonché la mancata occasione di un concorso nazionale di idee, considerato che si tratta di un luogo fortemente simbolico ed identitario di Caltagirone.

Tale progetto non evidenzia gli elementi storici della Caltagirone medioevale esistenti in loco, a partire dal muro difensivo della città che non viene valorizzato, quando il progetto avrebbe potuto costituire l’occasione per portarlo alla luce e mostrarlo come esso merita. L’apertura della scala, con ogni probabilità, impatta su livelli che potrebbero avere interesse archeologico. Siamo nei pressi delle fornaci medioevali che furono scavate dal Professore Antonino Ragona negli anni cinquanta del Novecento.

I sottoscritti intendono altresì sapere se sia stata effettuata una valutazione archeologica da parte della competente Soprintendenza. Notano che questa poteva essere un’occasione di indagine archeologica preventiva di un’area particolarmente sensibile. La complessità delle linee geometriche del progetto rischia di creare una massa incombente tale da porre in secondo piano l’elegante prospetto barocco in pietra bianca della Basilica. Peraltro, nelle immagini diffuse, si nota l’assenza dei segni distintivi universali della tradizione iacopea.

Alfio Caruso Luigi Falcone Biagio Pace Gravina Giacomo Pace Gravina Massimo Porta

Caltagirone, 30 Settembre 2021

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