Pubblicato il 11/09/2014
AMBIENTE

Caltagirone, degrado al mercatino del venerdì. Una sollecitazione finita dalla padella alla brace



Lo scorso venerdì, giornata settimanale in cui si tiene il consueto mercatino degli agricoltori, nel parcheggio dietro la piscina comunale abbiamo notato e documentato lo stato di degrado del luogo, immondizia in quantità notevole e di tutti i tipi, plastica, metallo, cartone, organico. Ci è sembrato si trattasse quasi certamente di rifiuti già differenziati ma poi abbandonati in quei luoghi. Abbiamo dunque fotografato lo stato delle cose promettendoci di sollecitare, come da sempre facciamo attraverso i nostri servizi, l’amministrazione comunale, avendo noi a cuore il decoro della città, la salute dei cittadini e il rispetto dell’ambiente.

La stessa sera, in attesa dell’inizio del Consiglio comunale, abbiamo incontrato l’assessore Roberto Gravina, che tra le funzioni a lui assegnate ha quella della delega all’Ambiente. Non sembrandoci opportuno che uno spazio della città fosse invaso da cosi tanti rifiuti e in special modo in prossimità di un mercatino, abbiamo denunciato all’assessore quanto da noi notato, facendo visionare le immagini scattate lo stesso pomeriggio.

L’assessore ci prometteva l’interessamento immediato per risolvere la questione.

Oggi 11 settembre verso le ore 12,15 a distanza di 6 giorni, siamo passati dal parcheggio. Credevamo di trovare le aiuole sgombre dai rifiuti, possibilmente differenziati, e l’erbaccia e le foglie morte degli alberi che ingombrano i parcheggi sotto gli alberi anche esse raccolte e destinate alla raccolta dell’organico. Quello che si è presentato alla nostra vista è ancor peggio di ciò che avevamo lasciato. Aiuole bruciate e cumuli di immondizia bruciati: restano visibili le tracce nere dei piccoli falò e del materiale non combusto, come latte, padelle, bottiglie di vetro. Riusciamo a riprendere anche dei  fumi, segno che i roghi e “la pulizia” fai da te così intesa è avvenuta con molta probabilità durante la stessa giornata.

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Ph. Giuliana Buzzone

La combustione dei rifiuti produce sostanze dannose, fumi nocivi che si propagano nell’aria e si mescolano al terreno, le diossine,  questo avviene perché non sono degradabili; sono cancerogene e mutagenicome affermato scientificamente da numerosi studi reperibili nella letteratura scientifica rintracciabile anche online.

Premesso che chiunque abbia reso il parcheggio una pattumiera a cielo aperto debba essere condannato nel gesto, così come ogni cittadino che butti una carta dal finestrino della macchina, le domande che ci poniamo sono più di una.

L’assessore che ha raccolto nell’immediato la sollecitazione venuta dalla nostra denuncia, che direttive ha dato all’ufficio competente? Chi ha appiccato i fuochi per lo smaltimento dell’immondizia, in maniera illecita? Sa l’assessore e chiunque si sia prodigato in questo lavoro, operatori o non, che è reato bruciare rifiuti di ogni tipo? Che esiste una nuova norma che oltre al reato-contravvenzione già prescritto dalla legge parla di delitto di combustione illecita di rifiuti, facilmente intuibile come ben più grave e che esistono in ogni caso norme a riguardo che prescrivono comportamenti e sanciscono come reato altri?

Tra le norme a disposizione ad esempio è stato introdotto un nuovo reato sulla scorta del caso “Terra dei fuochi”: si tratta dell’art. 256/bis introdotto nel D.Lgs n. 152/06 dal decreto/legge 10 dicembre 2013 n. 136, titolato: “Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali ed a favorire lo sviluppo delle aree interessate”. L’entrata in vigore del provvedimento risale al 10/12/2013.  

Non c’è angolo della città che non sia interessato al degrado, i bordi delle strade, anche quelle extra urbane, le aree di sosta, i parcheggi, le stesse isole dei cassonetti sono invase oltre che da immondizia anche da complementi che dovrebbero essere smaltiti come rifiuti speciali: mobilio, copertoni delle macchine, materassi di tutte le dimensioni.  Nonostante comprendiamo il momento difficile attraversato dalla città di Caltagirone e la scarsa reperibilità di risorse da impegnare,  siamo tuttavia amareggiati dalla deriva del profilo etico intrapresa dalla città.

Chiediamo all’assessore all’Ambiente di fare luce su quanto accaduto, avendogli già sollecitato noi l’attenzione sul parcheggio, e attendiamo fiduciosi. Ci auguriamo di non dover più documentare casi simili.

Giuliana Buzzone

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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