Pubblicato il 06/12/2017
CULTURA
Ph: Giusi Scollo

Caltagirone, mostra “Armonia dell’Infinito” di Piero Guccione al Museo Diocesano



La mostra, inaugurata il 3 Dicembre 2017 e visitabile fino al 6 Maggio 2018, accoglie 30 opere – tra cui anche qualche inedito – e racconta il percorso artistico del Maestro dal 1962 al 2014.

Il Museo Diocesano Caltagirone, con l’idea di arricchire la sua offerta culturale e artistica, ha deciso – dopo il , , successo ottenuto dalla mostra di Giovanni Iudice Il rumore del mare – di proseguire nel suo intento di promuovere l’arte siciliana contemporanea riconosciuta anche a livello internazionale, aprendo nuove possibilità di dialogo culturale e di promuovere quindi la mostra del Maestro Piero Guccione, Armonia dell’Infinito, artista riconosciuto in tutto il mondo.

«Nelle tele di Piero Guccione, – ha dichiarato don Fabio Raimondi, direttore del Museo Diocesano – cielo e mare si incontrano, quasi si fondono, ma non si confondono. Le sue opere vanno contemplate e si rimane sedotti, ammaliati da un non so che di spirituale, che fa espandere il cuore fino a pervadere tutto il corpo»Nel 1972 Leonardo Sciascia delle sue opere scrisse: “Il primo incontro con la pittura di Guccione produce l’impressione di una totale platitude. E abituati come siamo a una pittura che vuole essere altro (e magari tutto, tranne che pittura), un po’ stentiamo a riconoscerla, a riconquistare la nozione… Ma la bella pittura deve essere piatta, come voleva Degas (che la faceva); e la piattezza è divina – cioè peculiare alla pittura, essenza, necessità, ineffabilità – come commentava Valéry (che se ne intendeva)”.

La mostra, realizzata con il patrocinio della Regione Siciliana Assessorato Turismo, Sport e Spettacolo e del Comune di Caltagirone, è stata inaugurata il 3 Dicembre 2017 e sarà visitabile fino al 6 Maggio 2018. Accoglie 30 opere – tra cui anche qualche inedito – e racconta il percorso artistico del Maestro dal 1962 al 2014.Presenti all’inaugurazione, presso il Salone del Palazzo Vescovile, il Vescovo di Caltagirone, mons. Calogero Peri, il Sindaco di Caltagirone Gino Ioppolo, l’Avvocato Giuseppe Iannaccone, curatore della mostra, l’artista Sonia Alvarez, compagna di vita di Piero Guccione, Santino Carta, Presidente della Fondazione Pio Alferano Virginia Ippolito e il Prof. Paolo Nifosì, storico dell’arte.

Dopo gli interventi di introduzione alla mostra, presso il Chiostro del Museo, si è tenuto lo spettacolo Demetra realizzato dall’Associazione Danza Claudio Licciardi di Caltagirone.

Passando attraverso i primi dipinti come Omaggio a F. Bacon, Giardino su muro giallo e A Lenin, alle rondini e alle bimbe bionde, arrivando poi ai dipinti maturi che quasi tolgono il fiato come Paesaggio di punta corvo prima del tramonto o Dopo il tramonto dove “Più che il mare nella sua naturalità – afferma l’autore – è l’idea del mare che credo di proseguire con tutta la carica emozionale che promuove nelle sue infinite variazioni”. Arriviamo infine al 2014 – anno in cui ha realizzato il suo ultimo capolavoro – un’opera dolce dove è impossibile non perdersi con lo sguardo in un gioco di luci e di sublimi colori mai arrivati prima sulle sue tele. “La mano destra, quella che ho sempre utilizzato, non posso utilizzarla come vent’anni fa. Non perché sono invecchiato, ma perché la mano è l’impressione di una serie di impulsi che la mano registra. Gli impulsi – conclude Guccione – sono cambiati”.

La mostra, con opere provenienti da tutto il territorio nazionale, ha la direzione artistica di Don Fabio Raimondi, direttore del Museo Diocesano ed stata curata dall’Avvocato e Collezionista Giuseppe Iannaccone, uomo illuminato e di grande supporto che tra l’altro ha favorito, insieme al Presidente della Fondazione Pio Alferano Virginia Ippolito, il trasferimento della mostra di Castellabate presso il nostro museo e ad integrarla con ulteriori opere, tra cui qualche inedito, di importanti collezionisti siciliani.

Ad accompagnare la mostra, un volume edito dal Museo Diocesano Caltagirone – Armonia dell’infinito – sotto la direzione artistica di don Fabio Raimondi e la curatela di Giuseppe Iannaccone che raccoglie le immagini delle opere allestite in mostra e testi dedicati alla vita e alla poetica dell’artista, nonché una breve biografia.

Il Museo oltre alle mostre temporanee offre al proprio pubblico, attraverso l’allestimento di  parte della collezione permanente, l’esperienza di fede della Diocesi attraverso pregiati manufatti collocati tra il XV secolo e i nostri giorni: tra questi la pregevole tavola fiamminga del 1400 raffigurante il Trono della Grazia attribuita a Rogier van der Wayden e la statuetta di marmo alabastrino datata 1516 raffigurante la Madonna della Salute di Antonello Gagini, per citarne solo alcuni. Nel tempo, nel Museo si sono svolte numerose mostre: dalle acqueforti di Picasso della mostra Picasso e Pan Lusheng organizzata col comune di Caltagirone nel 2013, oltre alle mostre di opere appartenenti alle chiese della diocesi, il Museo ha ospitato collezioni private e personali di ceramisti locali, di abiti d’epoca, di fotografie storiche ed eventi legati alla musica, al canto e alla danza.

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