Pubblicato il 22/05/2017
CULTURA

Giovani videomaker di Caltagirone premiati per la terza volta dalla Crusca al Salone del Libro di Torino



Ci hanno preso gusto alla vittoria. E Torino porta bene. No, non stiamo parlando dello squadrone bianconero. Né la loro è una passione calcistica, benché del tifo da stadio ha un’inconfondibile caratteristica: se t’innamori di una squadra non la lasci più. Ti entra nel sangue. Nelle vene di questi ragazzi siciliani, conosciutisi nei banchi di scuola liceali, ed oggi universitari, scorre la linfa del Sommo Poeta, il divino Dante. Ispirati dai suoi canti, per due anni di fila hanno sbaragliato la concorrenza, trionfando nelle ultime due edizioni del Premio di lettura dantesca “La Selva, il Monte, le Stelle”, patrocinato dal l’Accademia della Crusca e dalla casa editrice Loescher.

Ma se i giovani videomaker di Caltagirone si chiamano Pelandroni, ci sara? un perche?. Sazi di vittorie, si sono stancati di vincere. E cosi?, all’edizione 2017 del concorso, hanno presentato il loro ultimo video – incentrato sul IV canto del Paradiso – quando i termini per gareggiare erano gia? scaduti. Ma cio? non ha impedito loro di salire di nuovo sul palco dei vincitori. La giuria ha infatti assegnato al loro lavoro un’inattesa menzione d’onore. Che è stata consegnata proprio oggi, alle 13, al Salone del Libro di Torino.

“I Pelandroni, ex allievi del Liceo Majorana di Caltagirone – si legge nelle motivazioni del premio – , partecipano quest’anno fuori concorso, e ancora una volta realizzano un vero e proprio cortometraggio di ottima qualità. A una lettura potente e chiarissima, si accompagna una scelta musicale avvincente, con delle trovate che permettono di spiegare con le immagini un difficile canto dottrinario, come il quarto del Paradiso. Forte la scelta di usare spezzoni televisivi degli attentati a Falcone e Borsellino, mentre vengono recitati i versi di Dante sull’eroismo del martirio. Ingegnoso il lavoro grafico per illustrare la disposizione delle anime beate ”.

VIDEO PREMIAZIONE

Un gruppo di veterani molto esperti, dunque, che hanno fatto scuola. I ragazzi che hanno vinto il terzo premio in concorso, gli studenti del Liceo scientifico e classico “Ettore Majorana di Desio (MB), hanno dichiarato di aver preso ispirazione dagli studenti di Caltagirone.

Nella loro rilettura del Paradiso, di certo, non mancano le invenzioni ne? le sorprese. E i temi trattati nel testo dantesco, solo apparentemente lontani da noi, assumono i volti del nostro tempo: come quelli di Beppe Montana, Libero Grassi, Giuseppe Fava e Paolo Borsellino, chiamati a testimoniare il messaggio della Commedia secondo cui cedere alle minacce o alle violenze e? sempre sbagliato. E puo? renderci, addirittura, complici di esse.

A firmare il video e? Giuseppe Federico, iscritto al primo anno di Medicina a Catania, che – dopo due esperienze come interprete – si e? adesso cimentato per la prima volta con la sceneggiatura e la regia: «Quello dei Pelandroni e? un progetto nato quasi incoscientemente, casualmente, solo per partecipare a un concorso senza alcuna aspettativa futura. Oggi, invece, i programmi sono cambiati: i video realizzati diventano un punto di partenza per costruire qualcosa di diverso, nuovo e senza i limiti di un genere ben preciso. Essenziale e? non fermarsi mai e costantemente regalare se stessi al sogno di un futuro migliore».

Alcuni tra i passi piu? difficili della sceneggiatura Giuseppe li ha scritti a quattro mani con Annalisa Guzzardi, che – pur studiando Lettere a Bologna e avendo quindi dovuto rinunciare a figurare come attrice – ha dato il suo tocco a uno dei momenti di maggiore densita? filosofica. «La mia idea e? stata quella di accostare il punto di vista straniato e straniante di Dante mentre si guarda intorno e “scopre” il Paradiso a quello altrettanto straniante e “impossibile” di Escher in una delle sue opere piu? famose, “Relativita?”. Sono soddisfatta del nostro lavoro e in particolar modo della nostra voglia di coltivare e far crescere questa passione. Del resto, abbiamo appena cominciato».

Tra le idee interpretative di un canto che si apre e si chiude su un tema attuale come quello del dubbio, c’e? anche la scelta di sdoppiare il personaggio di Dante dandogli due volti: Davide Pernice(Dante 1) e Luciano Simbolo (Dante 2). «In quest’ultima avventura – racconta Davide – vesto i panni di un Dante passivo; un Dante seduto nella sua stanza a guardare la Tv e a pensare che tutto puo? essere risolto dagli altri. Per fortuna dentro di lui risiede un Dante attivo (quello interpretato da Luciano) che non ha alcuna paura di agire e lo convince, anzi, ad alzarsi e a preferire “piuttosto la morte che una tale sorte”. Come tutti gli anni abbiamo vinto insieme ed e? forse questo il nostro segreto: non si vince mai da soli, si puo? vincere solo in gruppo o per il gruppo».

ph. Roberto Copernico

«A due anni di distanza, sono tornato nei panni danteschi – racconta invece Luciano – e il mio personaggio e? sempre in movimento: in passato correva sulla Scalinata di Caltagirone, adesso e? in cammino sotto i volti degli eroi dell’antimafia. Anche questo lavoro e? carico di messaggi. Noi tutti insieme abbiamo voluto dimostrare, ancora una volta, che esiste una “scuola buona” che prosegue anche oltre i banchi scolastici, con la condivisione e l’attuazione di idee e pensieri che in fondo ci accomunano». Come testimonia anche la permanenza, nella squadra dei Pelandroni, del loro ex professore di Italiano, Gianfranco Faillaci, che si e? occupato del montaggio del filmato.

Per Samuele Drago, oggi studente a Trento e, fin dall’inizio, direttore della fotografia dei Pelandroni, quella di quest’anno e? la terza esperienza dietro le videocamere: «E? stata un’altra occasione per maturare culturalmente, oltre che per acquisire familiarita? con l’utilizzo degli strumenti di ripresa. Mettendo Dante a contatto con il nostro tempo abbiamo ottenuto risultati inaspettati. E anche grazie a Dante abbiamo riflettuto su problemi del tempo in cui viviamo come mafie, stragi, violenze, omerta? e connivenza che ci rendono schiavi delle peggiori ingiustizie e iniquita?».

Canto IV “I cielo (Luna): i dubbi di Dante” – VIDEO

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